L'ANALISI
VERSO LE REGIONALI: IL VIDEO
19 Gennaio 2023 - 15:57
CREMONA - Letizia Moratti, candidata alle Elezioni Regionali con la lista civica sostenuta dal Terzo Polo, ha fato tappa a Cremona nel suo tour elettorale. L'ex vicepresidente della Regione ha incontrato le associazioni datoriali della provincia.
Tanti i temi affrontati: infrastrutture, vie d'acqua, demografia e anche il tema della rappresentanza. Ci sarà un assessore cremonese nella giunta Moratti?
«Questa provincia, fino ad oggi, non è stata rappresentata in Regione ed ora ne ha la necessità. È, quindi, mia intenzione dare rappresentanza a una provincia che ha eccellenze nella siderurgia, nell'agroalimentare e nella cosmesi, che ha meravigliose università, un tasso di export positivo e che avrebbe la possibilità di essere ancora più attrattiva con investimenti che possono creare lavoro e ricchezza. Prima di tutto investimenti infrastrutturali, specialmente in merito ai collegamenti con province come Milano e Brescia. La provincia di Cremona può essere davvero attrattiva per gli investimenti: far crescere una regione e creare lavoro significa investire su tutte le sue province».
Lei è stata assessore alla sanità nel momento del Covid. Uno dei temi sollevati dalle associazioni è stato quello delle liste d'attesa.
«Io come assessore ho promosso l'iniziativa del nuovo ospedale di Cremona, che catalizza 300 milioni di euro di investimenti pubblici. Io ho promesso che avrei richiesto la deroga al ministero per renderlo un Dea di secondo livello. Oltre a questo, so dove intervenire per diminuire le liste d'attesa, l'ho già fatto sui ricoveri chirurgici oncologici. Le delibere che ho fatto avranno effetto nei prossimi mesi, ma è un lavoro che richiede controllo e interventi continui, che vanno rafforzati per garantire una sanità pubblica efficiente».
Qualche sondaggio la da davanti a Majorino. Conferma?
«Si, ma io non guardo i sondaggi, io ascolto un elettorato che ha bisogno della vicinanza della Regione. Nei miei viaggi nella vedo tanti Comuni che si sentono distaccati dalla Regione, certamente per il fatto che la riforma delle province è un'incompiuta e le risorse sono state tolte. Ma questo non è un alibi della Regione, che deve sempre stare vicino ai Comuni, soprattutto quelli piccoli che hanno tanti problemi».
FOTO E VIDEO: FOTOLIVE/PAOLO CISI
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