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Fondi per il pozzo dentro l’Africa

Cena di Sant’Antonio a Gallignano in oratorio per coprire le spese di un villaggio a Nzila

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

23 Gennaio 2023 - 05:10

Fondi per il pozzo dentro l’Africa

Borella in Africa sul sito da trivellare

SONCINO -  La cena di Sant’Antonio, a Gallignano, si è rivelata una grande successo. Il weekend dell’oratorio di via Regina della Scala impreziosito dal ritrovo di oltre settanta cuori generosi che, con una cena sociale, hanno raccolto i fondi necessari per attivare la trivella che scaverà il primo (e unico) pozzo d’acqua del poverissimo villaggio di Nzila, nella Repubblica Centrafricana.

Il sopralluogo già effettuato, oltre-mediterraneo, dal volontario Frank Borella. Soddisfatti i promotori dell’evento solidale di caratura internazionale. Le parole a caldo di Davide Pagliarini, guida della Fabio Moreni: «Tutto è andato per il meglio e ora possiamo cominciare gli step che porteranno alla realizzazione del pozzo. Chiunque volesse contribuire può contattarci e aiutarci ora nell’acquisto e nella spedizione della pompa con pannelli e del quadro elettrico. Abbiamo preso contatti con un’associazione di Genova che ci ha concesso di condividere gli spazi su una grande nave container diretta verso l’Africa. Contiamo, prima della primavera, di essere pronti».

Seduti fra le tavolate, coi volontari della Moreni, i parrocchiani e i residenti, anche il sindaco Gabriele Gallina, esponenti della giunta e l’assessore «di casa» Roberto Gandioli. Indispensabili, oltre ai rodati cuochi della frazione più «bergamasca» del Cremonese, anche gli Scout di Soncino. I giovani con la Promessa si sono infatti fatti avanti per vestire i panni dei camerieri di sala, dando una grande mano nella complessa organizzazione dell’appuntamento.

cena

A impreziosire l’incontro conviviale votato alla solidarietà la cucina tipica del territorio, tutto rigorosamente fatto in casa dai primi ai dolci.

Non è la prima volta che i gallignanesi, dal loro piccolo abitato di mille abitanti, riescono in qualche modo a lasciare il segno nel mondo con opere di bene. Tra le molte iniziative promosse dalla comunità locale, i volontari hanno costruito una cattedrale a Puke (i mattoni donati da Danesi), in Albania, realizzato orti, impianti elettrici e laboratori nelle missioni cattoliche e spedito aiuti umanitari nei Balcani, e non solo, a più riprese.

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