L'ANALISI
23 Gennaio 2023 - 05:25
CREMA - «La situazione che stanno vivendo molti cittadini che abitano nelle case popolari è diventata insostenibile. Il disagio è elevato e in tanti sono esasperati. Le richieste di manutenzione hanno tempi di attesa biblici e qualcuno per non morire di freddo è costretto a provvedere in proprio e a pagarsi gli interventi, ma c’è chi non lo può fare. Questa gente, spesso anziana, ha bisogno di ascolto e di supporto». La denuncia viene da Ilaria Chiodo, consigliere comunale della lista Borghetti, che ha appena compiuto un tour nei vari quartieri.
«I residenti delle case pubbliche del Comune e dell’Aler — afferma — evidenziano costantemente problemi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con ripetuti solleciti di intervento da parte degli inquilini all’ente gestore. I problemi che sono stati evidenziati sono molteplici: dai servizi igienici rotti alle infiltrazioni d’acqua dai tetti con danni ai mobili, dal malfunzionamento dell’impianto elettrico o idraulico, che in alcuni casi ha portato alla mancata disponibilità per giorni di acqua calda, agli allagamenti negli appartamenti».
Chiodo denuncia la mancanza di ascolto: «Purtroppo le richieste di intervento restano spesso inevase oppure l’ente gestore non è in grado di fornire tempistiche certe di intervento. I cittadini lamentano inoltre difficoltà nel comunicare con gli uffici della manutenzione, in particolare segnalano che il numero verde per le richieste urgenti presente sul sito dell’Aler risulta inesistente».
Il consigliere di minoranza ricorda un fatto recente: «Proprio la scorsa settimana, una signora anziana che vive con il marito disabile nel quartiere di Santa Maria della Croce è stata costretta a rivolgersi alla stampa per sollecitare un intervento di riparazione all’impianto idraulico dell’appartamento. Gli inquilini chiedono e meritano attenzione e rispetto dei loro diritti. Come ho già evidenziato in consiglio comunale, gli affittuari necessitano di referenti comunali che garantiscano loro assistenza nella gestione delle comunicazione con l’Aler e cui possano rivolgersi per la risoluzione delle varie problematiche».
Secondo Chiodo, «i servizi abitativi costano 140 mila euro all’anno al Comune e gli sportelli di mediazione devono aiutare nei rapporti tra gli affittuari e l’Aler. C’è bisogno di persone facilmente contattabili, che si facciano interprete delle necessità dei cittadini, ma soprattutto che siano ufficialmente responsabili dei rapporti con l’ente gestore».
Oltre che per la manutenzione, Chiodo chiede anche investimenti per la costruzione di nuove abitazioni: «A Crema, la richiesta di case pubbliche è superiore all’offerta, ma il Comune dovrebbe anche di spingere l’Aler a stilare un piano di ristrutturazione, riqualificazione ed efficientamento energetico, di cui diversi edifici pubblici hanno necessità. Come consigliere comunale continuerò ad insistere perché le famiglie dei residenti della case popolari ricevano la giusta attenzione. Sarà uno dei primi punti che porterò alla commissione politiche sociali non appena verrà convocata. Purtroppo ad oggi, sono già passati sette mesi dall’insediamento della nuova amministrazione e, nonostante i nostri ripetuti solleciti, stiamo ancora aspettando».
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