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L'EMERGENZA

Studenti a casa il sabato: la proposta Signoroni contro il caro bollette

Il presidente della Provincia incontra i dirigenti delle superiori. «Ma bisogna studiare tutti i dettagli»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

20 Novembre 2022 - 05:20

Studenti a casa il sabato: la proposta Signoroni contro il caro bollette

CREMONA - L’ipotesi è allo studio, ma la strada per concretizzare un’eventuale settimana corta per tutte le scuole superiori provinciali è solo all’inizio. Una proposta in fase embrionale, emersa in un recente vertice con i presidi che si è tenuto nel palazzo della Provincia, a cui ha partecipato il presidente Mirko Signoroni, insieme ad alcuni tecnici del settore scuola e non solo. «E se così dovesse essere – precisa lo stesso Signoroni – la settimana corta si potrebbe attuare solo dal prossimo anno, non certo introdurla nell’immediato».

 

 

A spingere l’amministrazione a valutare questa ipotesi è ovviamente il caro bollette. Tenere chiuse decine di scuole superiori in città, ma anche a Crema, Pandino e Casalmaggiore, per due giorni consecutivi, invece che solo la domenica, significherebbe un notevole risparmio in termini di costi di riscaldamento e di energia elettrica. Sono pochi gli istituti che già oggi seguono la settimana corta. «Ci siamo confrontati su questa possibilità – prosegue Signoroni – ma non abbiamo ancora numeri ufficiali che certifichino quale risparmio potrebbe comportare evitare le lezioni al sabato. Il prossimo passo sarà fare un secondo giro di orizzonte con i dirigenti scolastici. Evidente infatti che ogni realtà abbia le proprie peculiarità, a livello didattico, organizzativo e logistico».

Il tempo per confrontarsi non manca, da qui alla fine dell’anno scolastico, sempre che, nel frattempo, non si veda la luce in fondo al tunnel, ovvero i prezzi energetici rientrino su valori più accettabili. Ma non è nemmeno escluso che un eventuale e auspicabile ritorno al passato fermi questa proposta. Evidente che per le scuole superiori significherebbe un cambiamento epocale. Innanzitutto per la gestione degli orari, spalmando dal lunedì al venerdì le materie del sabato. Verrebbero coinvolti i docenti e il resto del personale. Sarebbe una novità importante anche per le famiglie, non solo per gli studenti.

Per molti allievi potrebbe essere difficile conciliare orari di frequenza pomeridiani con impegni extra scolastici, in primis quelli sportivi. Senza dimenticare il complesso sistema del trasporto pubblico locale, che ruota attorno alle diverse migliaia di studenti pendolari. Si tratta principalmente di ragazzi che si spostano con i pullman, ma anche con i treni. Dover garantire servizi aggiuntivi pomeridiani costringerebbe le società a modificare drasticamente la programmazione dei viaggi, eliminando molte corse nella pausa pranzo, e aggiungendone tra le 16 e le 17.

«Ogni scuola ha la propria indipendenza organizzativa – conclude Signoroni – ma è evidente che se si dovesse prendere una decisione del genere, l’uniformità sarebbe auspicabile». In caso contrario verrebbe meno il fine ultimo del progetto settimana corta, quello appunto del risparmio energetico. La dirigente provinciale Filomena Bianco e i presidi dovranno a loro volta capire come ogni scuola possa far fronte, innanzitutto a livello organizzativo interno, a una simile svolta. Entro qualche settimana si dovrebbero avere maggiori certezze in merito.

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