L'ANALISI
CREMA E DISTRETTO CREMASCO
08 Novembre 2022 - 05:20
CREMA - Duecento domande, a fronte di 24 alloggi subito disponibili e altri 19 che lo saranno, ma solo se il potenziale inquilino avrà i soldi per pagare le necessarie e non rinviabili ristrutturazioni. Insomma, nella migliore delle ipotesi, il 20% delle famiglie bisognose della città e del distretto cremasco (il bando aperto a settembre riguardava tutto il territorio) avranno un alloggio dall’affitto calmierato.
Il Comune ha appena pubblicato la graduatoria provvisoria. Tra due settimane, il tempo che per regolamento regionale va lasciato ai richiedenti che vogliano presentare la richiesta di rettifica del punteggio per il riconoscimento dell’invalidità civile, diverrà definitiva. Riguarda solo le abitazioni di proprietà del Comune che si trovano in città, nei vari complessi residenziali. Hanno affitti che genericamente non superano i 200 euro al mese, ma le cifre variano in base alle condizioni economiche degli inquilini. In questa graduatoria provvisoria sono anche indicati 60 nuclei familiari che hanno priorità nell’assegnazione nella misura del 20% delle unità abitative disponibili nell’anno solare. Quando la graduatoria sarà definitiva, prima di assegnare l’alloggio, il Comune effettuerà le verifiche sulle singole dichiarazioni presentate da ogni famiglia che ha ottenuto un punteggio sufficiente per ottenere la casa. Non sono dunque escluse ulteriori modifiche della classifica, nel caso in cui ci siano dichiarazioni non conformi.
Subentrerà poi la vera novità del bando di quest’anno: la possibilità per il potenziale inquilino di aggiudicarsi un alloggio nel caso disponga dei fondi necessari per ristrutturarlo. Oltre ai 24 alloggi agibili e dunque assegnabili nell’immediato, ci sono 19 appartamenti che non possono essere affittati in quanto hanno bisogno di lavori di manutenzione.
A fronte di una spesa iniziale a carico dell’affittuario, la stessa gli verrà poi scalata dall’affitto, sino al rimborso completo. Il tetto massimo è 8.000 euro di lavori, che verranno restituiti in 36 mesi. In queste settimane non sono mancate le perplessità su questa iniziativa, evidentemente legata alle disponibilità economiche delle famiglie. Nuclei che, avendo diritto a una casa ad affitto calmierato, non vivono nell’abbondanza.
Il comitato degli inquilini di Crema si è espresso in maniera critica, sottolineando che le spese di riqualificazione devono essere sostenute dagli enti pubblici. Dall’altra parte, i promotori l’hanno introdotta per snellire le procedure. Un nucleo che ha accantonato qualche migliaio di euro, insufficienti per l’acquisto di un alloggio, può invece ottenere in poche settimane un’abitazione decorosa. Diventa più agile affittare le case pubbliche e si sbloccano attese che durano da anni, legate alle lentezze tecnico-burocratiche del complesso sistema di gestione.
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