L'ANALISI
01 Novembre 2022 - 05:20
CREMA - Un esercito di potenziali nuovi infermieri: ben 72, un record per l’ospedale Maggiore. Tanti ne vuole assumere a tempo indeterminato l’Azienda socio sanitaria territoriale, dopo il maxi concorso indetto per tappare le falle legate al personale e fronteggiare anche il continuo turn over di figure professionali.
Se accetteranno tutti di firmare il contratto loro proposto dalla direzione generale sarà davvero una boccata d’ossigeno per diversi reparti e per altri servizi garantiti dall’ospedale, sempre più in difficoltà a causa della carenza di infermieri.
Annualmente gli stipendi di questi 72 prossimi dipendenti costeranno all’Asst e dunque, in ultima analisi, al sistema sanitario regionale 2.533.152,24 euro. Tra i 72, l’azienda ha già previsto di destinare 15 figure al ruolo di infermiere di famiglia e comunità, per una spesa annuale, sempre relativa ai compensi mensili, pari a 527.740,05 euro.
A questo proposito, proprio una settimana fa, si è concluso in città il master di Università di Milano e Asst per 18 analoghe figure, unico nel suo genere a livello regionale.
La Sanità lombarda, alla luce della riforma regionale che ha introdotto gli Ospedali e le Case di comunità, avrà sempre più bisogno di queste figure che non vanno a sostituire gli infermieri in senso classico, ma arricchiscono l’assistenza sanitaria sul territorio.
Gli infermieri di famiglia e comunità potranno operare in ambiti extra-ospedalieri, quali distretti, case della comunità, strutture residenziali, scuole, hospice, luoghi di lavoro, sanità penitenziaria, ambulatori infermieristici e al domicilio degli assistiti.
Un’importante opportunità anche per il territorio cremasco che vede il 22,3% della popolazione residente collocata nella fascia di età over 65 anni (fonte: Ats Val Padana «Piano delle performance 2019-2021»).
Da non dimenticare gli Ospedali e le Case di comunità. Ovviamente queste figure professionali possono anche lavorare in ospedale.
Tornando ai 72 nuovi, la questione chiave è ora capire quanti accetteranno. Da parte dei vertici dell’Asst, a cominciare dal direttore generale Ida Maria Ada Ramponi c’è ovviamente la piena volontà di assumerli tutti per integrare il personale. Un bisogno di forze fresche che da tempo è una delle priorità indicate anche dal Sitra, il servizio infermieristico aziendale, guidato da Anna Maria Bona.
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