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CREMA

Infermiere di famiglia e di comunità, oggi le proclamazioni

Oggi in sala Alessadrini la discussione delle tesi, davanti alla commissione formata dal presidente del master Anne Destrebecq e ai docenti Laura Di Prisco, Claudio Prandelli e Stefano Terzoni

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

25 Ottobre 2022 - 16:58

CREMA - Oggi la proclamazione dei primi 18 infermieri di famiglia e comunità, «Un master unico nel suo genere a livello regionale», ha sottolineato il direttore generale dell’Asst Ida Ramponi. Sono infermieri professionali che per la maggior parte lavorano in ospedali lombardi, che hanno frequentato per un anno il corso promsoso da UniMi, con l’Asst di Crema. In città si sono tenute parte delle lezioni. Tra i docenti anche il direttore socio sanitario dell’Asst Diego Maltagliati. Oggi in sala Alessadrini la discussione delle tesi, davanti alla commissione formata dal presidente del master Anne Destrebecq e ai docenti Laura Di Prisco, Claudio Prandelli e Stefano Terzoni.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno al mattino e uno nel primo pomeriggio. «Avete un ruolo fondamentale siete una figura nuova che non ne sostituisce altre, ma arricchisce l’assistenza sanitaria sul territorio – ha sottolineato al termine Ramponi –: la nostra Regione è una delle prime a mettere in piedi e questo master». Chiaro l’orientamento di questi corsisti, poter avere un nuovo sbocco professionale nella medicina territoriale, parola d’ordine della riforma sanitaria regionale. Gli infermieri di famiglia e comunità potranno operare in ambiti extra-ospedalieri, quali distretti, case della comunità, strutture residenziali, scuole, hospice, luoghi di lavoro, sanità penitenziaria, ambulatori infermieristici e al domicilio degli assistiti.

Un’importante opportunità anche per il territorio cremasco che vede il 22,3% della popolazione residente collocata nella fascia di età over 65 anni (fonte: Ats Val Padana «Piano delle performance 2019-2021»). Da non dimenticare gli Ospedali e le Case di comunità. «Ho cercato di rafforzare in voi la propensione a lavorare sul territorio, sapendo le difficoltà che comunque ancora oggi comporta – ha evidenziato Maltagliati –: rispetto a qualche mese fa siamo andati avanti nella progettazione e le case di comunità nel Cremasco (via Gramsci in città e ospedale Santa Marta a Rivolta, ndr) si faranno nei prossimi due anni. Già nel 2023 credo si potranno arrivare una serie di servizi».

In sala anche Annamaria Bona, direttore del servizio infermieristico aziendale del Maggiore. «Sul territorio c'è tanto da fare dobbiamo lavorare insieme senza stancarci, così da poter affrontare una sfida che è la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, sapendo che l'infermiere non lavora da solo». Infine Laura Milani, direttore didattico del corso di laurea in Scienze infermierstiche. «Ringrazio l’associazione Popolare Crema per il territorio, rappresentata oggi da Giorgio Olmo, per averci sostenuto anche stavolta».

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