L'ANALISI
25 Ottobre 2022 - 05:25
Il primario Vincenzo Siliprandi
CREMA - Ostetricia e Ginecologia del Maggiore sono sempre più in affanno per quanto riguarda il personale. La cronica carenza di medici dell’unità operativa guidata dal primario Vincenzo Siliprandi ha addirittura costretto la direzione dell’Asst a chiedere aiuto ad alcuni grandi ospedali regionali, per riuscire a coprire turni di guardia e di reperibilità. L’ultima convenzione in ordine di tempo è stata siglata con il Niguarda di Milano. Entrerà in vigore lunedì e sarà valida sino alla fine dell’anno prossimo. Il grande ospedale meneghino metterà a disposizione dell’Asst i propri medici, le ostetriche e gli infermieri, a fronte di una spesa di 242.360 euro che sarà ovviamente a carico della struttura cremasca.
Da anni in Ostetricia e Ginecologia, ma anche in diversi altri reparti, l’ospedale si affida a contratti con cooperative esterne. Uno di questi accordi è in vigore sino al 31 agosto 2023 anche per il reparto guidato da Siliprandi.
Negli ultimi mesi, le carenze di organico si sono acuite «Stiamo provvedendo su più fronti – spiegano dalla direzione generale dell’Azienda –: con procedure per il reclutamento, sia tramite concorsi pubblici che tramite avvisi per incarichi libero professionali. Per Ginecologia è stato aggiudicato, tramite procedura di gara, il servizio di copertura di turni di guardia e di reperibilità alla ditta Pediacoop. Per far fronte alla grave carenza di personale, abbiamo inoltre dato indicazione di procedere alla stipula di convenzioni con strutture pubbliche».
Quella con il Niguarda implica che il grande ospedale metropolitano invii i propri specialisti a Crema per la copertura di turni di guardia (notturni o diurni/prefestivi) e di reperibilità, di norma di 12 ore.
Nel primo caso, l’Azienda socio sanitaria territoriale riconoscerà al Niguarda un compenso orario omnicomprensivo di 140 euro. Per le reperibilità l’esborso orario è di 60 euro.
«Preferiamo avere medici ospedalieri rispetto a quelli delle cooperative – sottolinea Siliprandi – in quanto molto più abituati a lavorare in gruppo in una struttura. In questo momento siamo in otto me compreso, invece di 12. Il nostro non è un caso unico. In tutti gli ospedali pubblici c’è carenza di personale anche nelle strutture di super eccellenza. Scontiamo le difficoltà logistiche nel venire a Crema. Due colleghe ci hanno lasciati proprio per la carenza di collegamenti ferroviari».
L’accordo è stato siglato nei giorni scorsi dal direttore generale di Crema Ida Ada Maria Ramponi e dal collega del Niguarda Marco Bosio.
Le altre aziende socio sanitarie a cui Crema ha già chiesto aiuto, firmando accordi, sono Cremona, Valcamonica e Irccs Policlinico di Milano. In corso l’istruttoria per la stipula di analoghe convenzioni con il Papa Giovanni XXIII di Bergamo e gli Spedali civili di Brescia.
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