L'ANALISI
24 Ottobre 2022 - 05:05
CREMA - Svolta in arrivo per la ex scuola di Cl. Alessandro Bani, commissario liquidatore della Charis, la fondazione che aveva avviato la realizzazione del campus scolastico dei Sabbioni senza ma terminarlo, incontrerà nei prossimi giorni il sindaco Fabio Bergamaschi. Non si tratterà soltanto una visita di cortesia, considerato che i due si conoscono da tempo.
L’appuntamento tra Bani e Bergamaschi è infatti finalizzato alla valutazione di una proposta avanzata sull’immobile e che necessita del contributo dell’amministrazione comunale. E mentre il leader della giunta comunale, in carica dall’estate scorsa, non ha voluto anticipare i tempi e si è limitato a un laconico: «È prematuro parlarne»; Bani è stato meno ermetico, anche se altrettanto prudente. «In questo momento c’è più di un interessamento, anche attraverso il creditore ipotecario (l’impresa Bonetti, Ndr). L’incontro con il sindaco servirà per capire cosa può fare l’amministrazione comunale in un’ottica di collaborazione, che sono certo non mancherà. Sarà da vedere in che termini e in che modo intervenire».
Qualcosa si sta muovendo, dunque. E il liquidatore ha bisogno del Comune. «Per risolvere la questione — conferma Bani — l’aiuto dell’amministrazione è necessario».
Ma di più il liquidatore milanese non dice, anche perché dopo essere stato scottato già una volta, intende muoversi con i piedi di piombo. «Sono sempre cauto e dopo dieci anni di tentativi non può essere diversamente. Anche con la Sanitas sembrava che fosse già tutto fatto e invece sappiano come è andata».
Prudenza, dunque, ma che qualcosa stia bollendo in pentola è garantito. Nella ricerca di una soluzione per il campus scolastico meglio noto in città come ex scuola di Cl, avviato nel 2010 e mai terminato, entra quindi di nuovo in gioco il Comune, che qualche anno fa aveva già concesso un cambio di destinazione d’uso dell’area, da servizi scolastici a sanitari. Il cantiere abbandonato rappresenta una ferita urbanistica per la città. Ad oggi il valore dell’intero campus è di un milione e mezzo di euro. L’eventuale soluzione va comunque cavalcata in fretta per evitare una demolizione che, col passare del tempo e con l’usura delle strutture in cemento armato, diventerebbe inevitabile.
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