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Anffas, i cani con disabilità coccolano i ragazzi «fragili»

L’obiettivo - spiega Paola Silva, presidente della community Yes Dog – è far comprendere che la disabilità non è un limite. È una condizione che racconta un mondo meraviglioso che va oltre

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

09 Ottobre 2022 - 05:05

Anffas, i cani con disabilità coccolano i ragazzi "fragili"

CREMA - Amici a quattro zampe hanno fatto visita ai ragazzi con disabilità del Centro socio-educativo di Anffas a Santo Stefano, nell’ambito del nuovo progetto di avvicinamento al mondo animale ideato dalle associazioni Yes Dog e da Rotelle nel cuore. La particolarità di questi cani è che hanno anch’essi delle forme di disabilità. Insieme ai ragazzi, ciascuno con le proprie peculiarità, intraprenderanno un percorso da condividere, che prende il nome di Oltre... una diversa normalità. Si tratta di un’iniziativa di avvicinamento al mondo animale rivolto a persone disabili, che prevede spazi per il gioco insieme. «L’obiettivo – spiega Paola Silva, presidente della community Yes Dog – è far comprendere che la disabilità non è un limite. È una condizione che racconta un mondo meraviglioso che va oltre». Lo hanno dimostrato i ragazzi di Anffas nel primo dei quattro incontri che li vedrà protagonisti. Un dialogo silenzioso con i cani, pieno di coccole, attenzioni, sorrisi, arricchimento personale e di valorizzazione reciproca. Con Silva collabora l’educatrice cinofila e presidente di Rotelle nel cuore, Veronica Bonacina, che si occupa dei cani resi disabili da maltrattamenti, malattie e incidenti.

«I nostri ragazzi sono felici – afferma la coordinatrice Mara Brevi – e sono rimasti soddisfatti della prima esperienza. Già aspettano il prossimo incontro. Per noi questa è stata un’assoluta novità, un modo non solo per avvicinarli al mondo animale, ma anche per creare nuovi ponti e nuovi legami e per di guardare la diversità con altri occhi». Soddisfazione per la bontà della propsta è stata espressa anche dal la presidente di Anffas Aps, Daniela Martinenghi: «E’ stato un buon modo per creare relazioni, ma soprattutto l’occasione per comprendere davvero che l’incontro con la diversità non deve fare paura. Sono certa che tra i nostri ragazzi e questi nuovi amici a quattro zampe non vi sia stata diffidenza. Solo desiderio di condividere attimi. Ecco, forse da questi occhi dolci capaci di osservarsi reciprocamente, abbiamo tutti qualcosa da imparare».

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