L'ANALISI
06 Ottobre 2022 - 05:15
Stefania Bonaldi
CREMA - Ha fatto rumore l’uscita dell’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi, che ha attaccato con toni durissimi la presa di posizione (parole sue) «di qualche sacerdote locale» descritta come un’autentica sterzata nazional-populista. Il riferimento è all’editoriale pubblicato sulla prima pagina del settimanale diocesano a firma del direttore, don Giorgio Zucchelli.
«Non sono tra i laici che vogliono insegnare ai preti a fare i preti — ha sbottato Bonaldi —. Sono però tra coloro che trovano grottesca la pretesa di certi preti che vogliono insegnare ai laici a fare i laici». Una sorta di formula gelasiana del terzo millennio: la sacra autorità della Chiesa non interferisca con la potestà della società civile.
Nella sua analisi post-elezioni, il religioso ha scritto che «il Pd non è più il partito degli operai e delle classi deboli». Quindi ha aggiunto: «Quando la Chiesa parla di vicinanza ai poveri, dobbiamo ricordare da che parte stanno e di chi hanno fiducia».
Poi, è tornato a criticare l’azione politica dem: «Il tempo perso dal Pd con il decreto Zan e simili... interessava solo agli intellettuali. I poveri pensavano ai bassi stipendi, al lavoro, alle bollette e non gli importava nulla del sesso fluido».
Parole in cui Bonaldi ha letto non solo un’aperta bocciatura della linea programmatica del Partito democratico, ma anche un ammiccamento nei confronti della coalizione che ha appena conquistato il governo del Paese.
L’ex sindaca ha articolato così la sua reazione, a dir poco piccata: «Il teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer negli anni Trenta prese le distanze dalla Chiesa protestante, che si era messa nelle mani del Führer. Secondo la logica di qualche sacerdote locale, che da mezzo secolo cerca di insegnare al popolo cremasco come si vive, ma che in realtà fa propaganda alla destra, Bonhoeffer aveva torto e la chiesa protestante tedesca aveva fatto una scelta sacrosanta, perché il popolo era andato col Nazismo e la Chiesa doveva seguirlo».
Riferimenti storici e dottrinali decisamente impegnativi. Che confermano, ancora una volta, come Bonaldi non ami i toni in chiaroscuro.
L’avvocata che ha guidato per un decennio la comunità cittadina ha sintetizzato in una sola frase le intenzioni che don Zucchelli ha espresso nel suo intervento: «Argomenta oggi questo sacerdote: se i poveri votano la destra, la Chiesa, che sta dalla parte dei poveri, deve guardare da quella parte». Poi, l’attacco frontale, in cui l’ex sindaca ha fatto leva su una delle più potenti metafore evangeliche: «Dimentichiamoci la Chiesa che coltiva la profezia, ossia che indica la direzione e vede prima, ora c’è la Chiesa che segue il gregge, dunque, seguendo questo invito, una Chiesa pecora. La profezia che arriva dopo, una novità locale degna di nota. Magari non troppo intelligente, ma a suo modo rivoluzionaria». Una bordata.
Da don Zucchelli e dalla diocesi, per ora, nessun commento. Anche se, senza dubbio, le parole di Bonaldi non sono passate inosservate.
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