L'ANALISI
28 Giugno 2025 - 20:11
CREMONA - Smaltite due tonnellate di rifiuti che si erano accumulati, ormai a dismisura, nell’area cassonetti di via Dossetto e via Castelforte. L’impressionante quantità di immondizia rimossa da Aprica nel corso di un intervento straordinario era accumulata da tempo e col caldo aveva cominciato a emanare un odore nauseabondo. Nel cortile delle case popolari era anche stato appiccato un incendio che aveva peggiorato le condizioni dell’area, la vivibilità delle case di edilizia pubblica e complicato l’intervento di rimozione.
Oltre alla rimozione dei rifiuti, Aprica ha proceduto pertanto a sanificare le aree di raccolta e a riparare ai danni generati dall’incendio, che aveva mandato letteralmente in fumo i cassonetti di via Dossetto. L’intervento ha previsto anche la sostituzione integrale dei contenitori andati distrutti: «Tre cassonetti e quattro bidoni carrellati sono stati rimossi e sostituiti con attrezzature nuove e conformi», spiega Aprica. L’incendio aveva ritardato l’intervento di rimozione perché per lo smaltimento del materiale bruciato esiste una «precisa procedura per identificarne natura e pericolosità dei materiali, al fine di definire le modalità corrette di gestione, trattamento e conferimento finale, nel rispetto della normativa vigente».
La situazione, denunciata dai residenti della zona anche attraverso le pagine de La Provincia, è stata risolta con la rimozione e la sanificazione dell’area ma il rischio che torni a presentarsi non può essere escluso. Le segnalazioni del degrado montante, in particolare nel cortile delle palazzine di via Castelforte, era arrivata a soli otto mesi dal maxi intervento di pulizia effettuato da Aprica a fine ottobre. Il problema si è riproposto esattamente identico: alcuni inquilini si rifiutano di fare la differenziata e buttano tutto nello stesso sacco. Dal canto suo, la società non li raccoglie e quindi l’immondizia si accumula, insieme ai rifiuti ingombranti che non mancano accatastati tra le montagne di rifiuti comuni. In questo caso il problema è di responsabilità: mentre la raccolta della differenziata è in capo ad Aprica, il gestore del servizio che fa capo alla compagnia A2A, lo smaltimento degli ingombranti va concordato da Aler, che gestisce il sistema degli alloggi di edilizia popolare, e operatori incaricati.
La società di gestione dei rifiuti, interpellata, aveva spiegato di essere a conoscenza del problema ma di poter agire solo su mandato di Aler o del Comune, trattandosi di aree private. «Le azioni di ripristino sono state rese possibili grazie all'incarico ricevuto da parte di Aler, in accordo con l’amministrazione comunale, a seguito delle segnalazioni ricevute nelle ultime settimane. In parallelo, proseguono le interlocuzioni con tutti gli enti coinvolti per garantire, in modo strutturale, il rispetto degli spazi comuni e la corretta gestione dei rifiuti, promuovendo comportamenti responsabili e una maggiore consapevolezza ambientale nei quartieri interessati».
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