L'ANALISI
21 Giugno 2025 - 08:56
VESCOVATO - Prima la mozione approvata all’unanimità in consiglio poco più di una settimana fa, poi l’inizio dei lavori. L’abbattimento di alcuni tigli di via Marchi, alberi secolari da sempre presenti su una delle vie principali del paese, è realtà e ieri mattina sono iniziati i lavori per un intervento che in paese ha creato più di una discussione.
«Capisco che l’argomento sia particolarmente spinoso – ha spiegato il sindaco Alfredo Gorni – ma direi che lo scenario che si è presentato dopo i primi abbattimenti era piuttosto eloquente. Mi sono preso la responsabilità di un atto necessario, doversoso, anche se impopolare». Lo scenario cui fa riferimento il primo cittadino sono alberi molto ammalorati, completamente vuoti dentro e, come classificati dalle perizie di diversi agronomi fatte negli anni, tubi cavi pronti a cedere da un momento all’altro. Con tutte le conseguenze del caso.
«La decisione, sottolineo, votata all’unanimità – continua Gorni – è stata presa non senza rammarico perché il patrimonio arboreo di un paese va sempre curato e custodito, ma ribadisco ancora una volta il mio primo, assoluto e non derogabile dovere è l’incolumità dei cittadini. E spero che quanto visto ieri mattina possa essere d’aiuto nella comprensione di quanto intrapreso». In molti, tra cittadini e semplici curiosi, hanno assistito, a debita distanza, alle prime operazioni di abbattimento, trovandosi di fronte una serie di alberi davvero molto compromessi.
Le tre perizie, fatte nel 2016 e poi nel 2020 e la terza commissionata dalla giunta Gorni, e refertate da Gabriele Panena, Andrea Scandolara e William Roca, parlano di alberi che rappresentano un pericolo concreto per l’incolumità dei cittadini. Il tema dell’ammaloramento di questi alberi è evidentemente un problema non recente visto che già in due occasioni se ne erano occupate le amministrazione precedenti a questa. Di fronte alla razionalità scientifica di dati messi nero su bianco da esperti agronomi credo che l’azione che ne consegue sia ovvia. Anche perché se succedesse, o fosse successo, qualcosa ad un mio concittadino la responsabilità è mia, e di nessun’altro. Ne deriva che le decisioni vadano prese prima che accada l’irreparabile. Anche se appaiono impopolari. E questa, ripeto seppur a malincuore, andava presa».
Il grosso dell’intervento è stato fatto, via Marchi è riaperta al traffico veicolare nel pomeriggio di ieri e anche le fermate autobus sono stati riportate nei punti originari, autobus ‘Arriva’ in piazza Roma così come la fermata della stessa via Marchi. Rimangono gli ultimi interventi sulle ceppaie — il ceppo troncato degli alberi —, ma non sarà necessario chiudere la strada.
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