L'ANALISI
13 Giugno 2025 - 05:05
VESCOVATO - Approvata all’unanimità la mozione portata nella seduta straordinaria del consiglio comunale di martedì sera convocato nell’Auditorium a Vescovato. Unico punto all’ordine del giorno la spinosa questione dell’abbattimento dei tigli di via Marchi classificati come gravemente compromessi, un atto di indirizzo alla giunta comunale, sottoscritta da tre consiglieri di maggioranza e uno di minoranza, che ha trovato concordi maggioranza e minoranza.
Nella mozione si chiedeva al consiglio comunale di iscrivere con urgenza all’ordine del giorno nella prima seduta utile la questione dell’abbattimento di alberi secolari per sicurezza pubblica e tutela dell’incolumità collettiva. Il consiglio non solo ha proceduto, ma ha anche organizzato la seduta in uno spazio che potesse accogliere più persone possibili tanto il problema era particolarmente sentito. Durante la seduta il sindaco Alfredo Gorni ha voluto spiegare le ragioni di questa scelta supportato dai diversi agronomi che hanno svolto le perizie sugli alberi ammalorati.
«La volontà di convocare il consiglio in Auditorium è maturata per dovere di trasparenza senza eludere il contradditorio. La decisione di abbattere questi alberi si basa su evidenze scientifiche date dalle perizie che sono state fatte nel corso degli anni. Tutto arriva ad una conclusione: per gli alberi in questione non ci sono possibili interventi di cura, sono ormai tubi cavi, in cedimento da un momento all’altro. La mia prima responsabilità è l’incolumità del cittadino e per questo abbiamo dovuto prendere questa decisione».
Poichè la scelta aveva anche suscitatoua lche polemica nel corso della seduta sono intervenuti gli agronomi Gabriele Panena, Andrea Scandolara e William Roca. «Ho anche chiesto e ben volentieri ottenuto la presenza seppur via telefono di Daniele Zanzi che era stato nominato dal Comitato del Verde, costituitosi tempo proprio in difesa dei tigli e contrario all’abbattimento. Gli esperti sono giunti alla conclusione, su evidente base scientifica, che non c’è altra soluzione che l’abbattimento. A malincuore, perchè visti esternamente sono alberi bellissimi. Quello che mi preme sottolineare è che questa amministrazione ha a cuore il patrimonio arboreo del paese, e possiamo garantire che non verrà fatto un deserto. A fronte dell’abbattimento delle piante, circa dodici, è già stato predisposto un piano di ripiantumazione e messa in sicurezza di quelli non classificati in imminente cedimento».
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