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CREMA. DEGRADO ALLE ‘VILLETTE’

«Ratti e bisce tra i rovi, ecomostro da risanare»

Il comitato di quartiere elenca i problemi all’assessore Pagliari: «Telecamere contro i furti»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

22 Dicembre 2024 - 05:15

CREMA - Caro Comune ti scrivo. Il comitato di quartiere delle Villette ha inviato nei giorni scorsi una mail all’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Pagliari per esporre una serie di problemi e avanzare delle precise richieste. «L’elenco delle cose che non vanno – spiega il presidente Paolo Iori – ci è stato chiesto dallo stesso assessore, col quale avevamo avuto già dei precedenti colloqui. Ha voluto avere in mano quella che è una fotografia della situazione, per capire come e dove intervenire, anche se ha già premesso che di soldi non ce ne sono». Iori si fa portavoce delle istanze dei residenti e illustra le cose che andrebbero sistemate.

«Inizierei con la giungla che si è creata nel cantiere dismesso delle villette a schiera lungo il canale Vacchelli, nel quale si annidano bisce, ratti e altri animali. Chi abita nelle vicinanze se li trova spesso nel giardino. Chiediamo che venga fatta una pulizia». Davanti all’ecomostro si trova anche uno scooter fatto a pezzi. Tra i problemi figura pure quello dei frequenti furti nelle abitazioni. «Sono episodi spiacevoli, che capitano non di rado. Tre telecamere sui ponti di accesso al quartiere potrebbero servire come deterrente».

La sicurezza fa anche il paio con il decoro: «Il manto di asfalto di via Gorizia e di via Podgora – aggiunge Iori – è parecchio ammalorato. Abbiamo chiesto al Comune che venga posizionata la fibra ottica e subito dopo che si possa rifare il tappetino di catrame. Ci è stato risposto che i tempi della posa non dipendono da loro, ma dalla ditta incaricata». La richiesta di asfaltare le due vie principali è di vecchia data, come quella che venga ripulita l’area attorno al cantiere abbandonato. In quelle villette a schiera mai terminate, spesso sono state viste entrare persone che la notte cercano rifugio.

Fino all’altro ieri quartiere tranquillo adagiato dietro la sponda sinistra del canale Vacchelli, con l’apertura del sottopasso le Villette devono fare i conti con la vita che cambia. L’agglomerato urbano era in origine un villaggio operaio, costruito a partire dal 1926 e completato tre anni dopo. Il piccolo quartiere, che oggi ha perso la sua funzione originaria, serviva a dare alloggio agli operai dell’acciaieria Ferriera di Crema Paolo Stramezzi & C. L’azienda finanziò la creazione del villaggio: si trattava di 25 case bifamiliari, poste su due piani, con bagno interno (una rarità all’epoca). Erano provviste anche di acqua, grazie a una conduttura proveniente da un pozzo scavato all'interno della stessa Ferriera.

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