L'ANALISI
08 Ottobre 2024 - 20:02
CREMONA - Quando è sceso in acqua con l’amico del cuore Federico, compagno di scuola, la media Anna Frank, e di kayak, «era felice». Quando dall’acqua è uscito, «saltava di felicità». Figurarsi quando Mattia, 13 anni, adolescente autistico non verbale, è salito sul podio, medaglia d’argento con Federico Sala ai campionati nazionali studenteschi di paracanoa e canoa, oggi sul lago Albano di Castel Gandolfo, Lazio. Dove la Frank, unica scuola a rappresentare la Lombardia con sei giovani atleti, due maschi e quattro femmine, si è imposta su tutti gli istituti: prima in assoluto.
Cecilia Bulgari ha vinto la medaglia d’oro prima nel femminile, poi nella staffetta con le compagne Clara Perini, Asia Mainetti e Nia Sommi. Mattia e Federico hanno agguantato un argento che vale oro per Sonia e Stefano Lodigiani, mamma e papà di ‘Matti’. «Abbiamo vinto ancor prima della gara: Matti era super felice, è stata una esplosione di gioia che ha coinvolto tutti. E adesso, dobbiamo continuare».
Non stanno più nella pelle, mamma e papà che sul lago Albano, dove oggi tirava «un vento tremendo» e la superficie dell’acqua era una tela increspata di onde, hanno portato a casa un’altra vittoria nel percorso di autonomia, sport e inclusione di Mattia.
Sacrifici: tanti. Soddisfazioni: incalcolabili. «La canoa è uno sport molto inclusivo, a Matti piace molto. Oggi il k2, un domani il k4, chissà. Ma per noi, sport inclusivo non è solo salire su una canoa. È tutto ciò che ruota attorno. Dallo sport nascono molte situazioni del quotidiano, pensiamo allo spogliatoio. Ecco, Matti impara ad essere autonomo, a vestirsi da solo. Impara sempre più autonomie che lo aiuteranno. La sua autonomia è il nostro fine attraverso lo sport».
Torniamo alla gara. «Una esperienza bellissima, nuova. Emozioni tante con Mattia», commenta il compagno Federico. «Non ci aspettavamo questi risultati. È stato emozionante. Pensavamo fosse più difficile, ma insieme ci sentiamo più forti, bellissima esperienza da ripetere», il commento delle quattro atlete d’oro.
Non sta più nella pelle Teresa Coccia, la prof di educazione fisica e coordinatrice dei progetti della Frank: «Crederci sempre, fino in fondo», il suo motto. «Emozioni, soprattutto quando Mattia è sceso in acqua con Federico e nonostante le onde, è andato, non si è mai fermato e ha fatto il giro di boa con Federico meraviglioso, che lo ha guidato alla grande. Il merito è di Gianluca Bacchi, l’allenatore della canottieri Bissolati: li ha preparati alla grande. La gara è il risultato della preparazione e della costanza».
A maggio di quest’anno, nella piscina della Bissolati Mattia ha cominciato a prendere confidenza con la canoa. E più pagaiava, più gli piaceva. Poi, la chance di partecipare ai campionati nazionali studenteschi di paracanoa. Sfida raccolta.
Il resto è storia delle ultime 48 ore. Ieri sveglia alle 5, partenza alle 6 per Castel Gandolfo: Mattia sul pulmino della Bissolati con i compagni, la prof Coccia, la prof Monica Zacchetti che lo segue, l’allenatore Bacchi. Arrivo a fine mattinata, nel pomeriggio in acqua, l’ultimo allenamento prima della competizione di oggi. I suoi genitori, scesi in auto, l’hanno seguita da lontano, in incognito: cappuccio in testa e occhiali scuri. Mattia non doveva sapere che erano lì. C’erano anche Alessio e Alfonso Sala, papà e nonno di Federico, loro scesi in treno. «Federico è un ragazzo d’oro, vuole molto bene al nostro Matti e lo stimola». Lo ha stimolato anche in gara. Mattia, davanti sul K2, si è preso una «stracciata d’acqua».
Divertito, si e fermato con Federico che lo ha incitato: «Dai Mattia, su! Op, op». «Matti si gode ogni secondo di quello che fa, è sempre felice». I genitori li ha visti a fine gara. Sorpresa: «Ci ha mandato baci e ha saltato di felicità, il suo modo di esprimersi». Mattia «a mille», mamma e papà in lacrime.
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