L'ANALISI
19 Agosto 2024 - 10:22
CREMONA - Sembrano dei bambini al Luna Park davanti alle giostre. Il loro Luna Park è il Museo del Violino, il loro ottovolante sono lo Stradivari 1715, il Carlo IX di Andrea Amati. Sono gli studenti del Conservatorio di Pechino, da ieri in città per partecipare al Campo Estivo Stradivari, che li vedrà protagonisti di una intensa settimana di summer school presso la scuola internazionale di liuteria, sotto la guida dei maestri Luca Baratto, Simeone Morassi, Dante Fulvio Lazzari, Primo Pistoni e Stefano Conia.
UN PROGETTO NATO DALLA COLLABORAZIONE TRA CREMONA E PECHINO
È questo uno dei primi esiti del protocollo di intesa, firmato esattamente un anno fa, fra il Conservatorio di Pechino e la scuola di liuteria. «Tutto è nato a Pisogne, dall’incontro con il preside Daniele Pitturelli — racconta Gao Tong Tong, direttore della sezione di liuteria del Conservatorio centrale di Pechino ed ex allievo della scuola —. In men che non si dica abbiamo imbastito un percorso che metterà gli studenti a confronto con le tecniche del saper fare liutario cremonese. Per i ragazzi è una grande emozione essere qui, poter studiare liuteria nella città di Stradivari».
L'EMOZIONE DEGLI STUDENTI CINESI NEL CUORE DELLA LIUTERIA CREMONESE
Le parole di Gao Tong Tong si riflettono immediatamente nei volti dei ragazzi che brillano di emozione davanti ai capolavori della liuteria cremonese. Nulla è lasciato al caso e così ognuno di loro sfodera il cellulare e controlla gli appunti, rivolgendosi a Gao Tong Tong, per raccontare l’emozione di essere nella mecca della liuteria, come la definisce il direttore del conservatorio di Pechino.
LE ASPETTATIVE E L'ENTUSIASMO DEGLI STUDENTI A CREMONA
«È un privilegio essere qui, nella città di Stradivari, grazie all’impegno del nostro conservatorio e di Gao Tong Tong — dice Che Xing Jian —. Mi aspetto di imparare nuove cose e di avere contatti con chi ha saputo fare della professione di liutaio un’arte, oltre che un mestiere». «Essere qui è frutto dell’impegno del nostro direttore, ma anche dei buoni rapporti fra l’Italia e la Cina — afferma Ni Yiran —. Noi tutti abbiamo frequentato studi professionali di liuteria e corsi di musica e siamo venuti a Cremona per scambi e studi diversificati e arricchenti».
L'OPPORTUNITÀ DI STUDIARE LIUTERIA DIRETTAMENTE A CREMONA
Per Pan Li Jin l’opportunità di essere a Cremona vuol dire «poter incontrare importanti maestri liutai e musicisti che mi possano dare le indicazioni su come lavorare e costruire strumenti ad arco — spiega —. A Pechino ci siamo formati sul metodo cremonese, ma essere qui ha un fascino tutto particolare».
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