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CREMONA. TURISMO D'ESTATE

«Tra festival e masterclass la città fa tutto esaurito»

L'assessore Burgazzi: «Barocco, metal, convegnistica, mobilità dolce sono risorse importanti. All’MdV 9mila visitatori»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

08 Agosto 2024 - 05:30

Tra festival e masterclass il turismo d'estate fa il pienone

CREMONA - I turisti d’estate a Cremona sono una realtà che fa dire al neo assessore Luca Burgazzi: «Pensiamo a che cos’era la città dieci anni fa? Dopo il mese di maggio il flusso di visitatori si riduceva al lumicino, o quasi. Oggi non è più così, per quanto primavera e autunno rimangano i periodi di affluenza maggiore. Basta pensare all’occupazione delle stanze che nel lungo fine settimana del Luppolo Rock hanno superato il 90%, oppure al picco del 99% a metà giugno in corrispondenza con il Monteverdi festival, ma anche le iniziative convegnistiche legate alla veterinaria e alla medicina a Palazzo Trecchi».

Burgazzi da assessore alla cultura con Gianluca Galimberti, alla guida dell’assessorato al turismo con Andrea Virgilio non ha dubbi sulle prospettive più che incoraggianti per il settore e dall’ufficio nell’ex Apt in piazza del Comune non può che osservare: «L’eredità ricevuta da Barbara Manfredini è importante, il lavoro fatto si vede ed è palpabile nella presenza in città di turisti, richiamati dalla nostra tradizione musicale, dalle occasioni di alta formazione, ma anche dagli appuntamenti fieristici per non ignorare il turismo business. Il Museo del Violino — prosegue Burgazzi — fra giugno e luglio ha totalizzato oltre 9mila ingressi, in crescita rispetto all’anno passato. A questi vanno aggiunti i biglietti staccati per le audizioni che hanno portato oltre 3mila persone in due mesi a sentire la voce dei capolavori della nostra liuteria. Il polo museale diocesano ha totalizzato 6.889 presenze fra Torrazzo, Diocesano e Battistero».

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A subire una flessione sono gli ingressi al polo dei musei civici: alla pinacoteca si registra una diminuzione di un migliaio di visitatori che Burgazzi così legge: «È un effetto della concentrazione di alcuni eventi culturali che da giugno sono stati programmati eccezionalmente a maggio, prima della consultazione elettorale — dice sorridendo —. Al di là dei meri numeri, ciò che mi pare naturale osservare oggi, a guida dell’assessorato al turismo, ma con l’esperienza nell’ambito culturale nella precedente amministrazione, è che l’appeal della città, una città viva e da vivere, sia una realtà che debba essere coltivata e rafforzata. Ci aspetta il compito di lavorare sulla qualità, oltre che rafforzare la quantità delle presenze turistiche, pur nella consapevolezza che la nostra città non possa essere raffrontata con le grandi capitali dell’arte».

Quella che appare di primo acchito una giustificazione si spiega nella consapevolezza che «ci troviamo a fare i conti con una serie di unicità culturali che ci permettano di rafforzare l’immagine internazionale della città. Penso al recente riconoscimento del Monteverdi Festival come manifestazione di interesse internazionale che si traduce in un milione di euro all’anno per tre anni. La liuteria e tutto ciò che ruota intorno a essa, le masterclass, i festival non esclusivamente di musica colta rappresentano un comparto di grande richiamo che guarda a un pubblico che chiede qualità ed è mosso dal desiderio di vivere la bellezza di una città a misura d’uomo — continua —. Gli appuntamenti fieristici costituiscono un altro aspetto importante e di grande richiamo, un’occasione di business che non necessariamente esclude la possibilità di apprezzare la città in tutte le sue dimensioni e caratteristiche, culturali e perché no enogastronomiche. C’è poi all’orizzonte la realizzazione della ciclovia Vento che porterà a un incremento del cicloturismo, una presenza costante e che non procede per picchi. Anche questo è un aspetto di cui tener conto. Non meno importanti sono le iniziative enogastronomiche che fanno delle tipicità della tavola destinazioni di viaggio. Tutto riporta a una consapevolezza: curare la bellezza della nostra città per i turisti e per i cittadini, investire sull’accoglienza e l’orgoglio di parlar bene della nostra Cremona».

Tutto questo, per Burgazzi, si traduce in un’azione sinergica fra enti e soggetti che afferiscono al comparto del turismo: «Penso alle potenzialità della Destination Management Organization, cioè Organizzazione di Gestione della Destinazione che ora vede lavorare insieme ai Comuni del territorio e Camera di Commercio con l’apporto di Reindustria — spiega —. Mi piacerebbe lavorare per potenziarne l’azione e immaginare quello che in altre città è una realtà, una sorta di consorzio come Visit Brescia o Yes Milan, realtà in cui pubblico e privato lavorano insieme per coordinare la promozione e le occasioni di richiamo turistico. L’idea è quella di dare corpo a una realtà che sappia valorizzare l’intero territorio provinciale».

In questa direzione va pure la volontà di Burgazzi «di creare un ufficio per la musica che permette di far dialogare e coordinare le diverse realtà della città per costruire un programma che con necessario anticipo sappia promuovere quanto accadrà in città. Già altre città come Bologna, Milano, Napoli, Pesaro e Verona si sono dotati di un ufficio per il coordinamento dell’offerta musicale. Tutto ciò per fare in modo di dare a chi viene da fuori una panoramica coordinata di come vivere la città, un servizio pensato per i turisti ma di cui beneficeranno anche i cittadini. I servizi di qualità ricadono sulla comunità ospitante e quella ospitata». 

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