L'ANALISI
15 Giugno 2024 - 05:25
PESSINA CREMONESE - Quattromila chilometri percorsi in poco meno di un mese da Pessina Cremonese a Capo Nord. E in Ape Car. Autore della folle, quanto straordinaria, impresa è Marco Bozzetti, classe 1962, autista di camion e pullman, che, una volta arrivata la pensione, ha ben pensato di festeggiare con un «viaggetto» a Capo Nord. «L’idea era un po’ che mi frullava in testa – ammette lo stesso Bozzetti – anche perché qualche anno prima un mio compaesano aveva compiuto il giro d’Italia con la mitica Ape Car. E man mano che la pensione si avvicinava, questo progetto si è concretizzato grazie agli amici del Rally Club Attilio Bettega di Isola Dovarese, ai tanti sponsor che ci hanno dato una mano, e che ringrazio, e a quel pizzico di sana follia che non fa mai male».
Quattromila chilometri dalla bassa cremonese fino alla punta più settentrionale della Norvegia, precisamente nel comune di NordKapp, scalando il nord Europa attraverso Germania e Svezia con tappe giornaliere di 170 chilometri.
«È stata un’esperienza incredibile, faticosa certamente, ma in meno di un mese abbiamo visto posti stupendi che rimarranno sempre tra i ricordi più belli». Un’impresa nata anche per portare un messaggio di pace: la scritta Stop Wars – Tour for Peace stampata sul retro della tendina dell’Ape Car ha incuriosito numerose persone lungo il cammino di Bozzetti. «In tanti ci hanno fermato, chiesto cosa ci facevamo in giro per l’Europa con un’ Ape e ci hanno anche offerto ospitalità. Ho incontrato persone meravigliose».
Marco Bozzetti non era da solo, lo ha accompagnato l’amico Roberto Calabrese che lo seguiva con un camper. «Non potevo andare completamente solo, abbiamo pensato che un camper, utilizzato per riposarci, fosse la soluzione ideale. Ringrazio Roberto per avermi seguito in questa avventura». Un itinerario emozionante, che ha toccato tanti stati e scenari completamente diversi dalla nostra pianura padana. «Un viaggio on the road che nell’ultima sua parte, lungo la costa norvegese, è stato tanto bello quanto faticoso. La stanchezza e il freddo si sono fatti sentire; nelle ultime tappe scendevo ogni mezz’ora per camminare e scaldarmi i piedi. Visto che la mitica tre ruote Piaggio di Pontedera non ha riscaldamento. La soddisfazione e l’emozione, però, di aver concluso la mia personale impresa sono state enormi. Mi sono adattato a climi diversi, goduto i paesaggi che cambiavano, perso nell’orizzonte che avevo davanti a me. E ho viaggiato con la mente come solo in queste occasioni puoi fare. È stato un percorso bellissimo, mi ha rigenerato anche l’anima».
Nessun dubbio sul punto più temuto del viaggio. «Il tunnel di NordKapp che collega l’isoletta di Capo Nord alla terra ferma: quasi sette chilometri di lunghezza, con un dislivello di 212 metri. Sia in salita che in discesa, si doveva mantenere una bassa velocità. Sapevo che se avessi superato indenne il tunnel, avrei compiuto l’impresa più bella della mia vita».
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