L'ANALISI
25 Novembre 2023 - 19:00
CREMA - La commemorazione nel parco Vittime dei femminicidi di via del Novelletto a Santa Maria e poi la marcia pomeridiana in centro, partendo da piazza Duomo e raggiungendo il santuario mariano. Queste le principali iniziative promosse oggi in città per la giornata contro la violenza sulle donne.
La mattina a Santa Maria si sono ritrovati amministratori comunali, politici, rappresentanti della diocesi e delle forze dell’ordine. Sono stati letti i nomi di tutte le vittime di femminicidio di quest’anno, poi gli intermezzi musicali e la preghiera. Il sindaco Fabio Bergamaschi ha messo a dimora delle piante di lavanda, simbolo del ricordo.
Don Attilio Premoli vicario generale della diocesi ha letto il messaggio del vescovo Daniele Gianotti. «La basilica di Santa Maria della Croce è stata edificata nel luogo dove il marito colpì a morte la moglie Caterina degli Uberti. A questa violenza rispose l’apparizione della Vergine Maria. Questo miracolo ci dice da che parte sta Dio: è vicino alle vittime innocenti porta con loro il peso della violenza e del sopruso. Chi crede in lui non può che stare dalla stessa parte».
Nel suo intervento il sindaco ha ricordato Giulia Cecchettin: «La sua storia, analogamente a tante altre, ci ricorda crudelmente che la violenza di genere non conosce età, geografia, cultura. Oggi non piangiamo solo la perdita di vite di donne, che dall’inizio dell’anno hanno già superato il centinaio, ma ci raccogliamo come comunità per affermare con unità e fermezza che non possiamo tollerare né giustificare alcuna forma di violenza di genere. Ma soprattutto per impegnarci, tutte e tutti ed in particolare i maschi, in una vasta opera di messa in discussione di modelli, paradigmi, pensieri che permeano la nostra quotidianità iniettandovi la tossina della sopraffazione di genere, a fronte della quale non disponiamo di adeguati anticorpi. Almeno, non tutti. Almeno, in troppi».
Nel pomeriggio la marcia con centinaia di presenze. Molteplici le iniziative nei paesi. Tra queste quelle nelle scuole a Credera, il flash mob di Pandino e la scarpetta rossa di cristallo esposta in comune a Castel Gabbiano.
FOTOGALLERY: FOTOLIVE/MASSIMO MARINONI
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