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CREMONA. LE FOTO

Il caldo torrido trasforma il verde in lande desolate

Le alte temperature lasciano il segno sui prati spontanei lungo il Po. L'assessore Zanacchi: «Nessuna incuria, ma solo l’effetto della canicola. Gli interventi sugli alberi necessari per garantire la sicurezza dell’area»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

21 Agosto 2023 - 10:09

CREMONA -  La scena che si presenta è desolante: alberi tagliati, un manto erboso incenerito dal caldo e il Parco Avventura chiuso, smantellato. L’area delle ex Colonie Padane sembra destinato a un immobile e inquietante abbandono. Subito l’allarme e l’indignazione — due caratteristiche permanenti nella comunicazione via social — sono partiti in resta e si sono sostenuti l’un l’altra nel segno di un degrado che nel clima torrido di agosto si fa ancora più insopportabile.

In realtà così non è. Almeno a sentire l’assessore al Verde pubblico, Luca Zanacchi che rassicura: «Non è come sembra, ma certo il caldo torrido di questi giorni non aiuta il verde pubblico e soprattutto i prati spontanei come quelli delle ex Colonie Padane e del parco al Po, che sembrano lande desolate, se non steppe inaridite».

Detto questo, e lasciata da parte l’impressione che si ha di fronte al parco apparentemente in disarmo, Zanacchi osserva: «Nessun smantellamento del Parco Avventura, si tratta di una riqualificazione e di una messa in sicurezza, soprattutto dei percorsi più bassi, quelli destinati ai bambini più piccoli — osserva —. Le piante che sostenevano quelle piattaforme non erano più sicure, erano essenze malate e per questo ci si è visti costretti ad abbatterle. Ora si sta lavorando per ridare vita e nuova forza al parco, dopo aver valutato la stabilità delle piante e le necessarie condizioni di sicurezza e aver progettato i nuovi percorsi. C’è chi ci ha segnalato la cosa come una situazione di degrado, ma così non è. Si tratta, anzi, di un’operazione di rivalutazione e rinnovamento del parco e delle attività ad esse connesse, a partire dal Parco Avventura con i suoi percorsi fra gli alberi, percorsi che verranno ripensati in base proprio alle valutazione della sicurezza degli alberi stessi. Quelli per adulti sono rimasti i medesimi, perché gli alberi sono certificati e sicuri».

Al di la di questa precisazione, il manto verde delle zone nei pressi del Po appare come svanito.

«Si tratta di prati spontanei - prosegue Zanacchi - che la calura di questi giorni rende quasi aridi, ma basterà l’arrivo delle prime piogge autunnali perché ritrovino il loro verde vigore. La cura del verde è una priorità. Proprio oggi partirà la nuova campagna di sfalci per intervenire laddove erbacce infestanti rischiano di limitare la visibilità nei pressi di incroci e rotonde stradali. Certo, il caldo di questo agosto così intenso non sta aiutando e mette in sofferenza proprio quegli spazi verdi non coltivati che non sono irrigati da un apposito impianto, come ad esempio nel caso dei giardini storici. Ma, ripeto, l’impressione del manto erboso seccato non è legato a una cattiva manutenzione, ma è la reazione normale di prati spontanei quando il caldo ha la meglio». 

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