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FESTA DEL SALAME

Classico o con cera d’api, così la tradizione è arte

Tra gli stand l’insaccato in tutte le sue declinazioni più particolari: tra oggi e domani il clou

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

08 Ottobre 2022 - 05:10

CREMONA - Un trionfo di salami: di tutte le forme, enormi o mignon, attorcigliati o piatti, c’è solo l’imbarazzo della scelta fra gli stand in corso Garibaldi e corso Campi, l’antica strada magistra dove passarono re e imperatori e che fino a domenica sarà una sorta di paese della cuccagna che molto sarebbe piaciuto a Gargantua e Pantagruele. Il taglio del nastro della Festa del Salame 2022 è fissato per oggi alle 9,45, in piazza Roma. La kermesse è promossa dal Consorzio di tutela del salame Cremona Igp, Confartigianato, organizzata da SGP eventi e sostenuta sai main sponsor Negroni e Cremona Po. E sempre oggi si giocherà la degustazione dei salami del Po e alle 12 si terrà la premiazione dell’ambasciatore del Gusto, il giornalista Edoardo Raspelli, vero appassionato e goloso di salami. E se questi sono gli appuntamenti ufficiali, già da ieri la Festa del Salame ha saputo far da par suo: prendere per la gola i tanti, tantissimi cremonesi che fin dalla mattinata non hanno saputo resistere al profumo e alla fragranza dei salami.


E così Giovanni Sommariva , insieme a Raimondo e Marco Palomba di Novella Sentieri di Cappella Cantone, affettano un grande salame e offrono assaggi: difficile rinunciare, anche all’ora della colazione. Il salame della fattoria, la filzetta, e naturalmente il Cremona Igp sono le proposte. Antonio Pinelli di Bontà Di Fiore arriva dall’Abruzzo ed esalta il gusto forte dei suoi salumi, in primis il fiocchetto piccante. Mariole stagionate, il classico salame Cremona di media stagionatura a grana media sono invece alcune delle proposte dell’Azienda agricola Chiozzi di Cappella Cantone, prodotti illustrati con appassionata competenza da Michelle Zacchi. È uno staff al femminile quello dell’azienda Ghidetti di Casalbuttano, con Daria Ghidetti e Angelica Ligabò che propongono salami con e senza aglio, cacciatorini e il tipico salame cremonese, oltre che salami da pentola e cotechini, «tutto rigorosamente di nostra produzione e fatto artigianalmente», sottolineano.


Fiorenzo Romani, del salumificio Cà dell’Ora di Bonemerse, mostra passione quando racconta di cotechini, salame da pentola, mariole e Strolghino, una passione condivisa da Martina Ferraroni e Giorgio Morini. Cristiano Pasquale, del Salumificio Pezzi di Viadana, mostra con orgoglio un salame ricoperto di cera d’api: «Così – spiega — il salame non perde sapore e conserva in maniera eccellente la sua fragranza originaria, anche dopo tanto tempo». Elvira Pirovano del Centro carni di Rivolta d’Adda illustra la macinatura a caldo dei suoi salami, una tecnica che dà al corpo del salame un colore omogeneo e amalgama bene le componenti grasse e magre.


Il tipico bastone del salame di Lecco si ripropone nel torciglione del salumificio Butti di Lecco: «La particolarità – spiega Gabriele Guerini — è che il cliente può scegliere la dimensione del salame, un modo per venire incontro alle esigenze di tutti». I fratelli Picco sono gli artefici del Salumificio Picco di Capergnanica, ma nello stand della Festa del Salame a tessere le lodi degli insaccati di casa Picco sono Giovanni De Bosio e Mario Della Noce e alla fine è quasi in sacrilegio sottrarsi all’acquisto. Sono in divisa grigiorossa come la Cremonese, Sara Rizzi e Rosalinda Pizzamiglio: attivissime insieme a Giancarlo Rizzi dell’omonima azienda agricola di Paderno Ponchielli, propongono il loro salame macinato grosso, il Cremona con e senza aglio, cotechini e salsicce. Con una sottolineatura: «Sono tutti prodotti artigianali, curati nei dettagli – dicono —. Fatichiamo ad accontentare le richieste, un bel segnale, come la possibilità di partecipare alla Festa del Salame».


Formaggi d’Italia di Castelleone e Salumificio Marchesi di Salvirola si sono uniti per la Festa del salame e offrono il loro insaccati con particolare attenzione «alla tipologia di salame a grana larga e agliato, morbido al taglio», spiega Sara Buccelli.
Il Salumificio Santini di Torre de’ Picenerdi suddivide la tipologia di prodotti nei vari stand fra cotechini e salami da pentola e gli stagionati. Raffale Capelli, con Ilaria Turrini, mostra con orgoglio «il salame San Lorenzo che ha dato il via all’azienda e la caratterizza – spiega – cui si affianca il Cremona Igp che si festeggia in questi giorni. Poi ci sono i salami Buona merenda più agliato con vino rosso nell’impasto, il salame L’artista ha vino rosso nell’impasto e la stessa percentuale di aglio del San Lorenzo e pepe in grani». E fra le curiosità, ecco il salame col filetto, che nel cuore dell’insaccato mostra un gustoso filetto di maiale.


Dalla Toscana arriva l’azienda Miranda Umberto, con profumi di salame lardellato e al tartufo. E poi cinta senese e finocchiona: «Vi abbiamo portato qui la Toscana» rivendicano con orgoglio Umberto Miranda e Nunzia Grano. Serve l’accompagnamento, però. Ecco il vino, garantito dal consorzio Vini Mantovani: allo stand c’è Alessandra Bergamini, pronti di stappare Lambrusco mantovano con vitigni autoctoni, Lambrusco di Viadana e vitigno Grappello Ruberti». E il pane è quello del panificio Pane Amore, che propone un mix di panini appena sfornati ovviamente imbottiti di salame: «Il salame dei contadini – specifica Cristina Gastaldi —. Il valore aggiunto è che serviamo pane caldo appena sfornato». E mentre Nicoletta Capatina e Antonella Vinciguerra mostrano i loro capolavori, l’impressione è chiara: obiettivamente, è impossibile resistere.

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