L'ANALISI
18 Novembre 2021 - 05:20
CREMONA - La buona notizia è che stanno per sparire i cumuli di rifiuti abbandonati nei giardini delle case Aler in via Magnasco, al Cambonino. Quella cattiva è che quelle aree, sotto le finestre dei residenti, sono state ormai individuate come zone franche e la quantità di materiale abbandonato è cresciuta a dismisura in pochi mesi.
Ora però le montagne, vecchie e nuove, saranno spianate a spese di Aler. L’azienda lombarda di edilizia pubblica, infatti, ha preso accordi con una ditta che entro la fine della prossima settimana rimuoverà tutti i rifiuti. «Ringrazio Aler — spiega l’assessore Maurizio Manzi — per la collaborazione dimostrata. Stiamo lavorando insieme per il ripetersi di queste situazioni».
RIFIUTI INGOMBRANTI. Questi rifiuti in parte vengono abbandonati da condomini incivili, ma, per quanto riguarda i più ingombranti, vengono lasciati in via Magnasco anche da persone che vengono da Cremona e addirittura da altri Comuni con il camion.
Lo conferma Nadia, inquilina che, alla finestra, fa da sentinella: «È uno schifo, una vergogna. Le telecamere ci vorrebbero davvero. Questo cumulo è qui da tempo e ci viene anche la gente di notte a scaricare la roba». E lo conferma anche Aler: «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni con tanto di numero di targa e i responsabili sono stati segnalati alle forze dell’ordine. A scaricare qui non sono solo gli inquilini Aler, ma anche persone che vengono da altre zone».
I SITI PRESI DI MIRA. Sono due i siti presi di mira: uno è proprio al centro del gruppo di condomini compresi fra via Magnasco, le pedonali Acerbi e Gorra e viale Cambonino. Qui ora c’è una rete di un letto a doghe, una lavatrice con tanto di stendibiancheria, i mobili di una sala. Si sono aggiunti ai materassi, un seggiolone, un forno e ad altri mobili già abbandonati. L’altra discarica è cresciuta sotto le grandi piante del giardino comune delle case all’angolo fra via Magnasco e via Castelverde. Proprio ai piedi di un cartello che ammonisce severamente: «Area soggetta a controllo della polizia locale», con l’icona di vigile urbano, qualcuno nel tempo ha abbandonato di tutto.
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