CALCIO
03 Luglio 2021 - 13:28
SONCINO - Dall’altare della Pieve lungo tutta la via Tinelli, il piazzale, la Garibaldi. La città intera si è presentata sul sagrato per l’ultimo saluto a Paolo Riboli, 55enne dipendente comunale ed ex autista dello scuolabus, che giovedì mattina ha perso tragicamente la vita sulla via Bergamo, travolto da una betoniera mentre era sulla sua fedele due ruote.
Le lacrime e il dolore vanno di pari passo con l’ammirazione e la speranza. Valore, quest’ultimo, protagonista dell’omelia del monsignore Giuseppe Nevi: “Paolo scompare dalla faccia della terra. Ma non esiste solo ciò che vediamo. Paolo come Tommaso è l’uomo della fede. È, come siamo noi, il gemello di Gesù. Noi siamo fatti per L’eternità. Non siamo fatti per questo mondo. Chi muore fa solamente un passo prima di noi, il successivo tocca a noi. La vita al di là di questo mondo ci rimette insieme. Questa è la grande speranza e consolazione. La morte non toglie il volto di Cristo che è impresso in noi. Certamente. Maria, guardando Paolo nel momento della morte, ha ritrovato i tratti del viso di Gesù. Il battesimo ci imprime i lineamenti di Cristo. Cristo guardandoci si riconosce e vede il capolavoro del Padre”.
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