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CREMA

Presentazione del libro sul cimitero di Santa Maria della Croce

15° volume della Collana Quaderni del Santuario

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22 Ottobre 2024 - 13:37

Presentazione del libro sul cimitero di Santa Maria della Croce

27 Ottobre 2024 ore 16.30 presso la Basilica del cimitero di Santa Maria di Crema

L’idea di dedicare un numero dei Quaderni del Santuario al tema del cimitero di Santa Maria è nata nel momento in cui anche la nostra comunità parrocchiale è stata colpita in modo piuttosto pesante dalla pandemia da Covid 19 (2019-2021) e ne ha vissuto gli effetti letali con un numero di decessi decisamente più elevato rispetto al trend delle annate precedenti. Apparve ancor più rilevante, in quella situazione, il ruolo del cimitero dove si succedevano sepolture di persone alle quali nel dramma del decesso erano stati sottratti, a causa dei rischi del contagio, non solo la vicinanza affettuosa dei familiari ma anche il rito delle esequie. Tutto questo ci ha suggerito di compiere una riflessione collettiva sul ruolo religioso e sociale del cimitero dando voce a persone che ne mettessero a fuoco gli aspetti più rilevanti per una conoscenza storica, culturale ed esperienziale. Ne è nato un testo composito, con una visione poliedrica e, a nostro avviso, assai interessante che ora diamo alle stampe e per il quale ringraziamo gli autori a nome di tutta la comunità di Santa Maria.

Al tempo stesso il cimitero favorisce un senso di appartenenza ad una comunità. Infatti, per molti aspetti, costituisce un’affascinante finestra sul suo passato e funge da collegamento tangibile con il presente. Le tombe, con le loro epigrafi, ci permettono di entrare in contatto con la storia locale tanto che possono essere considerate un autentico scrigno di tradizioni, di cultura, di eredità umane,di storie individuali e collettive lasciate dietro di sé da persone comuni o da figure straordinarie che ci hanno preceduto. Così la visita al cimitero può essere vissuta come un viaggio ideale attraverso il patrimonio umano e culturale lasciato in eredità dalle generazioni passate e alimentare ricordi e insegnamenti.

La nostra pubblicazione esordisce con un contributo di solido spessore culturale, Cimiteri e camposanti: dimensione antropologica, che, partendo dagli aspetti architettonici capaci di fare da contorno al “grande passaggio”, giunge a riflettere su come le sepolture abbiano lo scopo di “umanizzare un territorio” divenendo per i suoi abitanti degli autentici “giardini della memoria”.

Segue una dettagliata ricostruzione storica dell’istituzione del nostro cimitero, La costruzione del cimitero di Santa Maria della Croce, realizzato su un’area donata dal dott. Giovanni Antonio Bianchessi e inaugurato il giorno 11 gennaio 1839.

Si passa poi ad una seconda sezione che descrive le memorie, le tradizioni, le devozioni che si sviluppano intorno al cimitero. Nel corso dei secoli, questi campisanti non solo hanno svolto la funzione di luoghi di riposo per i defunti, ma sono stati depositari di storia, di arte e di cultura, offrendo uno sguardo sulle vite delle generazioni che ci hanno preceduto. A ciò è dedicato il contributo Le epigrafi.

Fin dalla sua fondazione il cimitero di Santa Maria è stato protagonista di sepolture straordinarie a causa delle grandi epidemie che negli ultimi due secoli hanno imperversato con i loro effetti mortali sulla nostra gente, il vaiolo, il colera, la cosiddetta “Spagnola” e infine il Coronavirus da Covid 19. Al tema è dedicato il dettagliato contributo su Le grandi epidemie tra Ottocento e Novecento.

Una ricostruzione dettagliata di come si svolgevano le esequie a Santa Maria secondo il costume in uso fino alla metà del Novecento è offerta dal contributo I funerali a Santa Maria.

Un saggio circa l’interpretazione cristiana e sociale della morte è dato dal contributo Le immaginette commemorative, una consistente rassegna di defunti di Santa Maria, risalente al Novecento.

Segue il gustoso contributo Andà a faga l’erba a l’asnì.Detti popolari sulla morte e sul cimiteroche raccoglie 59 detti relativi a tutto il percorso della morte, comprese le metafore ad esso ispirate: dalle agonie, all’atto del decesso,ai funerali, alla sepoltura.

Il saggio I sa fa ‘èt, i sa fa sént che comprende anche Pastòce da pura attesta come anche a Santa Maria, come un po’ ovunque, l’atmosfera dei cimiteri ha acceso la fantasia popolare e ispirato leggende inquietanti che mettono in scena apparizioni spettrali, riferiscono la percezione di voci misteriose e inspiegabili, come sussurri, passi che echeggiano nella notte silenziosa, movimenti di oggetti, attribuiti a spiriti dispettosi o irrequieti.

Il volume si conclude con una terza sezione dedicata a testimonianze raccolte dalla viva voce della gente di Santa Maria.

Dedichiamo questo numero dei Quaderni del Santuario a tutte le persone care che riposano nel nostro tanto amato cimitero.

Santa Maria, 2 novembre 2024 Commemorazione dei defunti

Don Pier Luigi Ferrari - Sebastiano Guerini

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