L'ANALISI
06 Dicembre 2025 - 12:03
CREMONA - Fra le pagine chiare e le pagine scure di un campionato, a volte c’è una pagina che rimane scolpita nella memoria collettiva. La pagina scritta dalla Cremonese a Bologna è una di quelle che brillano di luce propria, perché dà un taglio a una sequenza di pagine scure che incominciava se non a preoccupare – perché le prestazioni c’erano comunque state - certo a scocciare.
Quella del Dall’Ara è la miglior prestazione registrata fin qui e una vittoria preziosa, sia per il peso in classifica sia perché conferma che la squadra aveva ragione a credere in sé stessa al di là dei risultati avari.
Ma è già ora di voltare pagina, ci sono il Lecce in casa e il Toro fuori, due partite da circoletto grigiorosso.
Col Lecce sarà mezzogiorno e mezzo di fuoco. I salentini si sono a loro volta dati una vigorosa botta di vita battendo proprio il Toro. Partita speciale non solo per Baschiroccia, grande ex di turno, perché si sfidano due squadre che non hanno nessuna voglia di fermarsi di nuovo.
Se anche da noi ci fosse la bella abitudine inglese di stampare un fascicolo di presentazione di ogni partita, in prima pagina ci finirebbe un duello... ornitologico. Un Falcone contro un falchetto. Da parte giallorossa l’uomo del momento è il portiere Falcone che ha salvato la prima vittoria in casa parando il rigore tirato, peraltro male, dal granata Asslani. Per noi, inutile dirlo, l’uomo copertina è Jamie Vardy, che infischiandosi dell’anagrafe ha steso il Bologna sfoderando la rapidità e la rapacità di un falchetto.
Cremonese-Lecce non è tutta lì naturalmente. Bella sfida fra Nicola che sta confermando la fama di mister salvezza e Di Francesco che cerca riscatto dopo due retrocessioni. E duello a decibel spianati sulle tribune, dato che, se il tifo domiciliato in via Persico diciannove ha fatto il pieno di fiducia a Bologna, i supporter giallorossi saranno ben più di duemila.
Di Francesco ha modificato in corsa l’assetto tattico, valorizzando la tecnica di Berisha, in attesa che Stulic si sblocchi. A patto che il tecnico non perda la pazienza e rimpiazzi la punta con Camarda, circa un terzo degli anni di Vardy ma la stessa voglia di gol.
Nicola ha trovato una quadratura alla quale di volta in volta porta ritocchi magari non vistosi ma di forte impatto, come gli scambi di posizione fra Bondo e Vandeputte. E il recupero di quasi tutti gli effettivi restituisce respiro alle sue rotazioni.
Nessuna illusione che il Lecce sia un ostacolo più basso del Bologna, sul piano tattico ci si deve aspettare una partita ancora più intricata. L’unica garanzia è che Nicola presenterà una Cremo consapevole delle difficoltà che la attendono, e determinata a infilare, fra le pagine chiare e le pagine scure del suo diario stagionale, un’altra pagina al profumo di salvezza.
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