L'ANALISI
24 Ottobre 2025 - 21:47
CREMONA - La Cremo di Nicola assomiglia sempre di più a una squadra inglese, di quelle di una volta dico, quando il calcio in Inghilterra lo giocavano gli inglesi. Quel calcio di cui da noi si vedeva poco, giusto qualche finale di FA Cup in tivù, e le indimenticabili trasmissioni con cui Michele Plastino, se ce ne fosse stato bisogno, ci metteva addosso una voglia irresistibile di prendere il primo aereo per Londra. E pazienza se allora di low cost non c’era l’ombra, e ci volevano tremila lirette per comprare una sterlina.
Ma era irresistibile, almeno per me e per chi come me ama un certo tipo di calcio, il richiamo di quegli stadi, di quelle squadre, di quelle partite fatte di mischie, di agonismo a gogò, di lanci lunghi, di tackle impietosi, di gol di testa dei difensori su calcio piazzato. Non ci vedi anche tu, in questo identikit, anche tanta Cremo di Nicola?
Che su sette gol ne ha fatti quattro di testa con i difensori, che sta imparando che le fasce servono anche a spingere e crossare non solo a difendere, che profonde in campo un agonismo non sempre ottimo ma sempre abBondante (e il richiamo a Bondo non è casuale).
Insomma, una squadra che sembra fatta su misura per mettere a suo agio Jamie Vardy da Sheffield. E infatti la sua prima partita piena Jamie l’ha giocata come se fosse grigiorosso da una vita. L’unica cosa che gli è mancata per la serata perfetta sono stati i gol. Ma aspettiamo con fiducia anche quelli.
Tanto per continuare sulla suggestione britannica, si gioca di sabato. Arriva l’Atalanta, squadra degli ex Scamacca e soprattutto Carnesecchi, squadra che anche con Juric gioca un bel calcio, è imbattuta in Europa come solo il Bayern Monaco, fatica a fare gol e per questo condivide con la Cremo la tendenza al pareggio.
Una Dea ricca di corsa, di organizzazione e di talento, a partire da De Ketelaere e Sulemana. Con un repertorio più variegato di quello grigiorosso, mica si gioca la Champions League per caso. Ma anche la Cremo, oltre a quelli che hanno la forza per spostare un pianoforte, ha anche quelli che hanno il talento per suonarlo. Con l’Udinese Vandeputte mai così incisivo, e nello scorcio finale Vazquez e anche Sarmiento hanno dato in qualità la spinta che la squadra faticava a dare ancora in quantità.
Sarà ancora grande calcio allo Zini, stadio che, detto per inciso, richiama un po’ quelli inglesi, quelli di una volta non quelli funzionali e senz’anima di adesso. Grande calcio sul piano agonistico, temperamentale e magari anche tecnico. Fra Cremona calcistica e l’Inghilterra il feeling è sempre forte, dalla gloria e la baldoria di Wembley al Chelsea di Vialli. Ora, per esultare va benissimo che faccia gol qualunque grigiorosso, ma certo aspettiamo in particolare i gol di Vardy, per poter dire una volta di più Viva l’Inghilterra.
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