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Febbre da cavallo allo Zini: Cremo, fai mangiare la polvere alla concorrenza

La classifica grigiorossa è ancora più che decorosa, ma bisogna riprendere ad alimentarla con ragionevole continuità. L'occasione contro l'Udinese potrebbe essere buona

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

19 Ottobre 2025 - 12:31

CREMONA - Se chiedi a qualcuno se conosce la canzone Samarcanda, novanta su cento quello dice, ah quella di oh oh cavallo. La canzone di Roberto Vecchioni è bella, anche se è un po’ un inno al fatalismo. È dunque un peccato che sia famosa solo per il suo ritornello equino. Però è stato proprio quello ad adescarmi a gettonarla per presentare la partita con cui riprende il campionato grigiorosso, con l’Udinese allo Zini. È proprio questo di cui ha bisogno la Cremo adesso, la mossa del cavallo, quella che negli scacchi spiazza il rivale facendo tre salti. E nel nostro caso è la mossa da tre punti, per essere calcisticamente espliciti. 

Restando nella metafora equina, la squadra di Nicola era partita al galoppo con le due vittorie, seguite da tre pareggi, insomma passando al trotto, utile per fare strada anche se non sempre in modo elegante. Poi l’Inter, ostacolo in cui è normale inciampare. Quello che non è normale è rifiutare l’ostacolo, non provare nemmeno a saltarlo, come è successo alla Cremo. Sconfitta preventivabile ma brutta non solo nel risultato.

Quindi dopo la pausa bisogna ripartire con il piede, pardon, lo zoccolo giusto. L’Udinese condivide con i grigorossi il fatto di non aver ancora fatto capire di che stoffa è fatta. Due squadre rivoltate come calzini sul mercato, la Cremo per il salto di categoria, i friulani per dottrina societaria. E due squadre camaleonte, capaci entrambe di vincere a San Siro ma anche di sgonfiarsi come palloncini bucati. La classifica grigiorossa è ancora più che decorosa, ma bisogna riprendere ad alimentarla con ragionevole continuità.


L’Udinese da parte sua prova anche quest’anno a fare le nozze con i fichi secchi, fichi che poi ogni estate rivende come se fossero d’oro massiccio. Per poi ricominciare. Un po’ un gioco d’azzardo, che non è detto che funzioni a ogni giro di roulette. Purtroppo proprio allo Zini rientra il portiere titolare, il nigeriano Okoye, che il suo sostituto pare abbia fatto rimpiangere parecchio. I giocatori di spicco sono Solet in difesa, Karlstrom e il dribblomane Atta a centrocampo. In attacco Zaniolo che non ha ancora segnato e l’inglese Davis invece già a segno due volte.


E il piatto forte della partita potrebbe proprio essere il duello fra i centravanti inglesi, Davis e Vardy, se per Nicola scocca l’ora di far debuttare Jamie dall’inizio. Non prendere gol sarà compito di Audero o ancora di Silvestri, che a San Siro ha salvato tutto il salvabile e fra l’altro è un ex bianconero. Fare i gol è compito collettivo, da Baschiroccia con le sue capocciate ai giocatori di fascia dai quali si spera di ricevere un po’ più di spinta.

La Cremo ha un rapporto fra tiri e gol da tiro al piattello, ma questo non esime dal dovere di creare più occasioni. Da Payero (altro ex dei friulani) a tanti altri, è ora di fare la conta fra ronzini e purosangue. Lo Zini ha una febbre da cavallo, si aspetta che Nicola pianti senza complimenti gli speroni nei fianchi dei suoi cavalli, per tornare a far mangiare la polvere alla concorrenza, e far capire a chi incomincia a dubitare di aver puntato sul cavallo sbagliato che è liberissimo di darsi all’ippica.

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