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Vandeputte: «La Serie A è una sfida stimolante, qui ogni errore si paga caro»

Dopo aver incantato nella B, l’esterno belga della Cremonese racconta l’impatto con la massima serie, il lavoro con Davide Nicola e la voglia di crescere giorno dopo giorno per essere sempre più completo

Fabrizio Barbieri

Email:

fbarbieri@laprovinciacr.it

08 Ottobre 2025 - 13:31

CREMONA - È arrivato l’estate scorsa con il profilo del giocatore giusto al momento giusto. Dribbling, corsa, duttilità tattica e un entusiasmo che ha contagiato subito compagni e tifosi. Jari Vandeputte, esterno belga classe 1996, dopo aver dominato in Serie B sta vivendo la sua prima stagione in Serie A con la Cremonese di Davide Nicola.

Come sta andando questa prima esperienza?
«Bene, mi sto trovando molto bene. Anche la squadra sta facendo un buon lavoro, e questo mi aiuta a inserirmi più velocemente in un nuovo campionato. Il livello è alto, ma era quello che mi aspettavo. È una sfida stimolante e ogni giorno cerco di dare il massimo per crescere e dimostrare di poter essere utile alla squadra».

Quali sono le differenze più grandi che hai notato rispetto alla Serie B?
«Il salto è importante, inutile negarlo. In Serie A le squadre sono di un livello nettamente superiore: tecnicamente, tatticamente e anche fisicamente. Non puoi permetterti di commettere errori, perché ogni disattenzione la paghi cara. Ogni partita è una battaglia, serve sempre massima concentrazione. In B magari potevi gestire qualche momento, qui invece devi essere dentro la gara per novanta minuti».

Hai lavorato con due allenatori molto diversi: Stroppa e ora Nicola. Che differenze hai trovato?
«Sono due tecnici differenti, ma anche le situazioni erano diverse. Con Stroppa si giocava per la promozione, adesso con Nicola l’obiettivo è la salvezza, e cambia anche il modo di stare in campo. Con Nicola mi sto trovando bene, mi chiede di essere più completo, di sacrificarmi anche in fase difensiva. È un aspetto sul quale sto lavorando tanto, perché senza equilibrio non si va lontano. Ma mi piace questo modo di giocare: intenso, coraggioso e con responsabilità per tutti».

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