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Non perdere a Verona può essere più difficile che vincere a San Siro

Dopo il pareggio sofferto al Bentegodi, la squadra di Nicola si prepara a sfidare il Parma tra esperimenti tattici, portieri decisivi e attese del pubblico che sogna un pomeriggio finalmente leggero allo Zini

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

20 Settembre 2025 - 11:16

CREMONA - La Cremo ha fretta di crescere, per diventare grande quanto la sua classifica. E per crescere bisogna imparare alla svelta.
Lunedì ha imparato che non perdere a Verona può essere più difficile che vincere a San Siro.

Il sofferto zero a zero ha restituito la squadra alla dimensione di chi deve sgomitare per la salvezza. E l’ambizione di restare nella parte alta della bagarre passa per partite come quella del Bentegodi e per quella in arrivo allo Zini con il Parma.

Un derby quasi tale

Si gioca la domenica pomeriggio, evento ormai raro ma dal sapore tradizionale.
Questa sfida è quanto di più simile a un derby offra il campionato sul piano chilometrico, anche se la suggestione campanilistica lascia spazio soprattutto all’importanza di classifica.

Sette punti contro uno: la Cremo canta, il Parma guaisce come un cucciolo abbandonato. Ma i rapporti di forza sono ancora fluidi, come Verona ha insegnato.

Portieri protagonisti

L’ultima giornata ha acceso i riflettori sui numeri uno.
La Cremo si è aggrappata al suo Audero antiproiettile, mentre il Parma è stato condannato dalle incertezze di Suzuki a Cagliari.

Sia Nicola che Cuesta cercano ancora la quadratura più affidabile, tra uomini e assetto.

Esperimenti e ritorni

Nicola, a Verona, ha provato nell’ultima mezz’ora la formula con due costruttori di gioco dietro l’unica punta, ridando colore a una squadra fino a quel momento passiva.
Va detto che la furia veronese si era già placata, ma almeno non si è più giocato “a una porta” come in oratorio.

Terracciano resta un valore aggiunto, ma solo se l’impianto regge.
Sul tavolo del tecnico i dossier non mancano. Intanto, sembra rientrato l’allarme Vardy: la panchina dello Zini dovrebbe ospitarlo per la prima volta.

Il manuale di Cuesta

Il Parma di Cuesta è un progetto tattico ambizioso: pressione alta, costruzione dal basso, rotazioni a centrocampo. Insomma, sembra un manuale dell’allenatore moderno.
Però, se non arrivano i risultati, la teoria diventa bersaglio di critiche.

Occhi puntati sul duello fra Baschiroccia e Pellegrino.
Attenzione anche a Man e all’ex Valeri sugli esterni.

L’attesa dei tifosi

Fin qui ci siamo divertiti al sabato col Milan e al venerdì col Sassuolo.
Il lunedì di Verona è stato meno entusiasmante, ma comunque una sofferenza utile.

Ora la tribù pellegrigiorossa la pensa come Lara Saint Paul nella sua canzoncina: la domenica pomeriggio ci si vuole divertire. Guardando la partita minuto per minuto e, soprattutto, alla fine, guardando il risultato.

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