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Cremo, questo finale di campionato mettilo a ferro e fuoco

La Ternana ha perso il portiere Iannarini. Facendo due conti: Cremonese più Ternana meno Iannarini fa tre. Tre punti che i grigiorossi devono mettersi in tasca per forza

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

12 Aprile 2024 - 14:00

CREMONA - Già, a chi sorriderà questo benedetto secondo posto? Diamo per scontato che uno dei due biglietti per la Terra Promessa se lo prenda Pecchia, anche se il suo Parma sta un po’ battendo in testa. Per l’altro sono in corsa in tre; il ruolo di favorito se lo becca il Como, un po’ per il blitz di Catanzaro, un po’ naturalmente perché mena gramo. Mancano sei giornate, una Sei Giorni che probabilmente si risolverà sulla fettuccia d’arrivo come gli epici sprint fra Maspes e Gaiardoni al Vigorelli.

E proprio come nel ciclismo, se metti caso Como e Cremo dovessero piombare perfettamente appaiate sulla linea del traguardo, sarebbe la squadra in rimonta a spuntarla. Perché la differenza la farebbero i famigerati scontri diretti, che sono a favore dei nostri eroi. E allora il problema è: come rimontare questi benedetti due punti a un Como allupato e con un calendario che gli regge il moccolo?

I lariani in casa rischiano di fare il pieno con Bari Cittadella e Cosenza; in trasferta hanno una tappa quasi dolomitica a Genova, e due pedalabili con Feralpi e Modena. Facendo i conti, e restando nei limiti della decenza nel gufaggio, difficile che facciano meno di undici punti, facile che ne facciano anche un paio di più.

Il che, tradotto in termini grigiorossi, vuol dire che questo finale di campionato tocca metterlo a ferro e fuoco. Nove punti su nove in casa, non ci deve piovere, a partire dalla Ternana per proseguire con Pisa e Cittadella. E poi scalare le tre cime che ci aspettano in trasferta, Catanzaro Venezia e Parma tanto per gradire, ma scalarle sul serio mica a parole come quelli che fanno i fenomeni sui tornanti perché hanno la bici truccata col motorino dentro. Vincere un tappone in trasferta è d’obbligo, vincerne due speriamo non sia solo un sogno.

Si alza l’asticella, chiaro che si deve alzare la prestazione. Ripartendo da Bari, una vittoria di contenuto tecnico medio-basso, ma una vittoria semplicemente indispensabile. Come sarà quella con la Ternana. I rossoverdi stanno simpatici a chi segue il calcio fin dagli anni Settanta, quando Corrado Viciani li portò in serie A con il suo proverbiale ‘gioco corto’, che qualcuno definì calcio brasiliano a ritmo inglese, e lui più semplicemente definiva l’unico calcio alla portata degli asini che aveva in squadra. Parole sue, non mie, sia chiaro.

Adesso dalle parti del Liberati si respira un’aria molto più dimessa. La Ternana non è in zona retrocessione ma rischia grossissimo adesso che ha perso Iannarilli, il portiere che praticamente da solo ha pareggiato zero a zero con il Modena, ma non essendo un supereroe ci ha rimesso un paio di costole e il resto della stagione. Senza falsi pietismi, facciamo un conto rapido: Cremonese più Ternana meno Iannarilli fa tre. Tre punti, che ti devi prendere per forza, cara Cremo. Perché, come direbbe Fausto Leali, devono andare... a chi, se non a te?

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