L'ANALISI
06 Aprile 2024 - 13:46
CREMONA - C’è un Frank, che di cognome fa Sinatra, ed è celebre anche per aver cantato una canzone in cui si vanta che in vita sua ha sempre fatto tutto a modo suo. E poi c’è un altro Frank, che di cognome fa Tsadjout, che a modo suo fa il giocatore, per la precisione il centravanti; e che a Bari ha trovato il modo di vincere la partita davvero a modo suo. Cioè senza fare gol.
Chi legge il tabellino dell’anticipo del San Nicola non indovina che a deciderlo è stato quel centravanti di cui non c’è traccia nei marcatori. Ma chi la partita l’ha vista non ha dubbi su chi sia stato l’hombre del partido. Lui, il ragazzone nato a Perugia, e che del mestiere di attaccante dà un’interpretazione tutta sua, che definirei da centravanti di servizio. Un’interpretazione che gli fa poca pubblicità, perché la gente misura le punte col metro dei gol segnati, e quello è proprio l’aspetto non trascurabile in cui, a ventiquattro anni e a centottantotto centimetri suonati, Frank è ancora nell’età della crescita. Nell’attesa però è sempre utile, a volte prezioso; e a Bari è stato addirittura decisivo.
Senza fare gol, ma cancellando il pareggio del Bari con un poderoso salvataggio sulla linea, e poi regalando a Collocolo la palla del due a zero con una percussione che gli avversari non sono riusciti ad arginare. Se ci metti che anche l’autogol barese che dopo appena un minuto aveva stappato la partita è arrivato dalla sua prima spallata, chiaro che stavolta tocca sbatterlo in prima pagina. Dove lui arriva a modo suo, da bomber invisibile.
A Frank capita di rado di giocare dall’inizio, d’altra parte per farlo gli tocca lasciare seduto a guardare niente meno che il Lider Massimo Coda. Però quando capita non fa rimpiangere a Stroppa di aver messo il suo nome nella parte alta della distinta, dato che con lui titolare si è vinto a Genova, dove è stato utile, e si è vinto a Bari dove è stato determinante. Dando alla squadra una vittoria rompighiaccio, che riapre la rotta verso la terra promessa.
La partita per fortuna si è messa subito bene e per fortuna si è ricomplicata solo quando non c’era più tempo per preoccuparsi. Quello che ci voleva per una squadra alla quale le ultime vicende avevano caricato sulle spalle uno zaino pieno di cattivi pensieri. Stroppa ha avuto risposte rassicuranti da Jungdal, sta ritrovando Collocolo centrocampista totale che fa anche gol. Se troverà il posto giusto a un giocatore potenzialmente decisivo come Johnsen farà un altro, forse decisivo passo avanti. Io un’idea ce l’avrei, ma si sa i giornalisti di calcio non capiscono un’acca, e allora resto Mudo. È giusto che Stroppa vada avanti per la sua strada, cercando la Terra Promessa con la sua bussola, insomma... a modo suo.
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