L'ANALISI
JUKEBOX GRIGIOROSSO
02 Aprile 2024 - 11:42
CREMONA - Lo so che non è originale, ma la lunga volata per la promozione è proprio iniziata sotto il segno dei pesci. Per la precisione sotto il segno dei pesci d’aprile, quegli scherzi quasi sempre di pessimo gusto che si fanno, e si subiscono, il primo giorno di questo mese.
E stavolta il bersaglio di scherzacci a ripetizione è stato il pronostico. Che assegnava punti facili, o giù di lì, alle prime tre della classifica che giocavano in casa, e che invece sono rimaste tutte e tre all’asciutto.
Cade il Parma col Catanzaro, bene, il Venezia si fa rimontare dalla Reggiana, benissimo, sembra la giornata perfetta perché la Cremo che gioca dopo le altre si riprenda il secondo posto.
E invece no. Perché la Cremo si unisce al coro delle voci stonate, lo Zini diventa una piccola bottega degli errori, dopo il Sudtirol anche la Feralpisalò si regala un’insperata abbuffata e il conto lo paghiamo noi. La Cremo scivola al quarto posto, perché il Como è l’unico a restare in groppa alla logica.
Io non sono fra quelli che credono che il gioco del calcio si possa ridurre a numeri, ma quelli della Cremo delle ultime due partite mettono i brividi. Quarantasei tiri, novecentonovantuno passaggi, diciotto calci d’angolo, una montagna che non ha partorito un topolino di gol. E zero punti, perché i gol intanto li prendi. Intanto i cultori del famigerato possesso palla prendano nota, tenere il pallone non serve, se non hai idea di cosa fartene.
Eppure si era incominciato anche benino, con la spinta dei rientranti Collocolo e Johnsen. Ma il bel gioco dura poco, e la Cremo del vecchio adagio ha dato un’interpretazione tutta sua, nel senso che ha smesso di giocare e si è ingarbugliata in una manovra senza velocità, senza nerbo, senza luce.
Nemmeno la passerella durante l’intervallo della squadra Primavera, che la sua promozione se l’è già messa in tasca, ha ispirato i nostri eroi. Che anzi il gol lo hanno preso, senza più risalire la corrente e senza ricevere soccorsi nemmeno dai cambi; solo Ghiglione ha gonfiato un salvagente al quale Coda non è riuscito ad aggrapparsi. Nel giorno della sagra dei piedi storti, forse si poteva dare un quarto d’ora a Buonaiuto, uno che col pallone parla con i piedi dritti.
E adesso, come diceva Nicolò Carosio quando un giocatore prendeva un calcione, alzarsi e camminare. La giostra fa un altro giro e la coda della volpe che vale un giro gratis in serie A è ancora lì, nessuno se l’è ancora presa. Il prossimo giro è l’anticipo nella tana del Bari, che non vince da sei partite ed è in bilico sulla zona rossa della classifica. Fra le cose urgenti in agenda, c’è che Stroppa sciolga l’equivoco della posizione in campo di Vazquez.
Dai Cremo, adesso basta con le sbandate, a centoventuno anni bisogna fare la squadra adulta. Ricordati che nell’acquario cadetto tu sei un pesce grosso, uno che i pesci piccoli se li deve mangiare.
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