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La Cremo a Como ha fatto bisboccia, allo Zini speriamo che la magia si ripeta

Stroppa e Fabregas non si sono mai affrontati né in campo né in panchina, non hanno conti da regolare. Ma questa partita sarà un momento magico per uno solo, a meno che finisca pari

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

08 Marzo 2024 - 16:03

CREMONA - Magic Moments è il titolo di una vecchia orecchiabile canzone che mi fa pensare a Como. Como nel senso di Perry Como, il cantante confidenziale degli anni Cinquanta che ne fece un successo. Ma anche Como nel senso di viale Sinigaglia due, l’indirizzo dello stadio dove la Cremo ha fatto bisboccia le ultime due volte che ci ha messo i tacchetti. La prima quella magica notte in cui si decollò per il breve volo in serie A; la seconda lo scorso ottobre, in cui la squadra da non molto affidata a Stroppa scoprì di avere quello che serve per riprovarci subito. E adesso rieccolo, il Como, stavolta da noi, in quello stadio di via Persico diciannove che per un giorno si chiamerà Zinigaglia, sperando che così l’incantesimo si ripeta.

Il Como già due anni fa si dimostrò tutt’altro che disposto a reggerci il moccolo, scalciando come un cavallo da rodeo; e bisogna avere la memoria corta per non ricordare che sotto il tre a uno dell’andata ribolle la storia di una partita zeppa di colpi di scena. Ma anche rispetto all’andata tutto, o quasi, è già cambiato un’altra volta. Il Como come un serpente predatore ha cambiato pelle in panchina e in campo, e striscerà nell’erba del nostro campo, pronto a mordere. E mica per niente è lì, sullo zerbino della Terra Promessa, pronto a soffiarci il posto. E a goderselo lui, stavolta, il momento magico.

Tanto per entrare in clima, ha appena spennato un altro galletto del campionato, il Venezia. E deve essergli piaciuto stare al secondo posto, anche se è durato poco, per la precisione fino a due secondi dalla fine della partita di Modena. Quando Matteo Bianchetti ha firmato il gol del controsorpasso. Classifica, morale, forma, ambizione, rivalità: nel paiolo dello Zinigaglia ci sono tutte le spezie per cucinare un piatto forte.

Stroppa e Fabregas non si sono mai affrontati né in campo né in panchina, non hanno conti da regolare. Ma questa partita sarà un momento magico per uno solo, a meno che finisca pari, e allora la festicciola la farà la concorrenza, Venezia in testa. Nel Como in forse il capitano Bellemo. Stroppa non avrà Johnsen. Reazione da bambini all’oratorio, quella che è costata il rosso a Dennis, anche se due giornate sono un castigo esagerato. Vazquez torna a giocare dall’inizio dopo due panchine. E allora chissà che sia Franco, il disc jockey che ci farà sentire un’altra volta quel vecchio disco di Perry Como.

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