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Cremo a Modena, una vittoria da via dei Matti numero zero

Funziona a pieno regime la cooperativa del gol, Bianchetti è il marcatore numero 15 della stagione grigiorossa, e ha segnato la rete definitiva all’ultima goccia di un finale di partita tribolato

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

04 Marzo 2024 - 13:41

CREMONA - Certe vittorie come quella della Cremo a Modena, le vende solo il negozio di via dei Matti numero zero. La Cremo il negozio che vende le vittorie matte lo ha trovato aperto per un pelo, ci ha fatto una corsa disperata all’ultimo secondo, come una casalinga che arrivano ospiti e lei non ha niente in casa; ci è arrivata che la saracinesca si stava chiudendo, ma ce l’ha fatta. Mancavano due secondi alla fine del recupero, Bianchetti che non è matto anzi forse è il più saggio di tutti ma di nome fa Matteo e insomma l’assonanza c’è, all’ultima goccia di un finale di partita tribolato perché ci si ritrovava un’altra volta in dieci si è fatto trascinare dalla matterìa generale in area nemica, aspettando che succedesse qualcosa di adeguatamente matto.

Tipo un cross come si deve, merce rara in una partita in cui poche cose erano riuscite come si deve. E il cross, spedito da Sernicola, è arrivato con precisione leonardesca sulla marmorea testa del capitano, la cui zuccata il portiere del Modena se la ricorderà nei secoli dei Seculin. E mica solo lui, perché non c’è stato nemmeno il tempo di rimettere palla al centro, sul campo sono rimaste solo la pazza gioia grigiorossa e maglie gialle stese per terra come foglie d’autunno.

Il fatto di aver finito fradici di felicità oltreché di pioggia non fa dimenticare una partita giocata con la solita inappuntabile applicazione, ma con inconsueta imprecisione. Per fortuna la difesa ha retto alla grande, soprattutto con Ravanelli che non ha concesso niente alle smanie di Abiuso e con Bianchetti che ha dato una mano anche in costruzione, e con il piccolo aiuto dei pali delle porte del Braglia ai quali i giocatori in maglia gialla devono aver chiesto ma voi da che parte state. Per il resto impegno a vagoni, contro avversari pericolosi quando alzavano i giri del motore, ma lentezza e imprecisione quando si doveva costruire il tiro. In certi casi, il bene di rifugio è il buon vecchio cross.

Da lì sono venute le poche occasioni, Pickel su cross di Zanimacchia - per un’ora il migliore dei nostri sulla sua fascia preferita -, ancora Pickel su cross di Coda per il resto fuori ritmo, e un altro paio di cross di Luca che avrebbero meritato di non essere ignorati. Frenesia ma nessuno spunto dai giocatori in vetrina martedì a Genova, Falletti ha girato a vuoto e Johnsen ci è ricascato beccandosi un rosso puerile, nel finale proprio come con la Reggiana. Sul piano scaramantico restare in dieci per la Cremo è quasi una benedizione, ma Dennis è perso per il Como. E la sua stizza ha rischiato di costare già al Braglia, dato che il Modena ne ha tratto la spinta per un finale assatanato che poteva avere un esito ben diverso. La Cremo ha già finito sette partite in dieci, tre delle ultime cinque. E sull’arbitraggio di Marcenaro non c’è da dire altro che bene. Pregasi cambiare registro.

Invece funziona a pieno regime la cooperativa del gol, Bianchetti è il marcatore numero 15 della stagione grigiorossa. Per fortuna il calcio è matto, anzi arcimatto come celiava Gianni Brera. In sei giorni, a Genova vittoria perentoria, a Modena vittoria matta. Ma gli aggettivi passano, i punti restano, aver risposto per le rime al Como che aveva appena battuto il Venezia, e presentarsi davanti al duello di sabato allo Zini, questo è oro zecchino, mica oro matto.

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