L'ANALISI
JUKEBOX GRIGIOROSSO: IL VIDEO
03 Dicembre 2023 - 11:07
CREMONA - Che partita è stata, fra Pisa e Cremo? Piatta come suggerisce lo zero a zero? Tutto il contrario, è stata una partita fin troppo variabile, in cui sole, pioggia e vento si sono alternati in un flipper di situazioni senza un filo logico. L’unica cosa stabile è il risultato, impermeabile alle smanie di due squadre che volevano vincere, una per evadere dalla carestia, l’altra per tenere il passo delle due ammiraglie che invece se ne vanno.
La carta giusta per ripulire il piatto la Cremo l’ha avuta subito, dopo meno di un minuto, quando un Pisa un po’ tremebondo ha regalato a Coda una palla da gol. E chissà se il Lider Massimo avrebbe perdonato anche se avesse passato una settimana normale. Il Pisa non ha dato retta a don Abbondio e si è data il coraggio di spingere sul pedale dell’agonismo e del ritmo, imbarazzando i grigiorossi soprattutto nel primo tempo.
Insieme al caso, che in queste cose ci mette sempre becco, a confezionare lo zero a zero hanno contribuito un po’ tutti. A partire dai due portieri. Nicolas, formidabile su Okereke e Zanimacchia, non lo si doveva scoprire sabato. Jungdal invece lo stiamo scoprendo partita per partita, e assomiglia sempre di più a un titolare affidabile. I mezzi atletici si vedono a occhio nudo, ma ai doni di madre natura il danese di Singapore abbina fondamentali solidi, e anche personalità. Se in tre partite non ha ancora preso gol non è solo grazie al suo angelo custode che fa gli straordinari.
Bene la difesa, anche se l’immediata ammonizione di Bianchetti ha costretto Stroppa a una riparazione in corsa. Su tutti Ravanelli, che fra l’altro ha disinnescato il pericolo più esplosivo sfidando il fantasma dell’autogol. Partita di superlavoro per Stroppa, che se l’è sgobbata a smontare e rimontare un collettivo che si accendeva come le lucine di natale, adesso sì adesso no. Con Sernicola assorbito dai compiti difensivi, Vazquez tagliato fuori da ritmi troppo alti, per l’attacco sono rimasti l’attivismo di Zanimacchia e la voglia di Coda, per il quale però sabato la porta è improvvisamente diventata troppo piccola.
Il turno ha strizzato l’occhio alla concorrenza. E con il calendario che ci aspetta da qui a fine anno, a partire da sabato quando arriva l’ammiraglia veneziana, si prega di restituirci una Cremo meno variabile, di nuovo capace di fare il suo gioco che ci sia sole pioggia o vento, come direbbe Mal dei Primitives.
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