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IL PERSONAGGIO

Venturelli in redazione: è Federica pigliatutto

La ciclista di San Bassano tra medaglie mondiali ed europee, record e il diploma con 100 e lode. In vista al giornale ha parlato dei grandi risultati ma anche di sé e della sua vita privata

Gabriele Cogni

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redazione@laprovinciacr.it

05 Settembre 2023 - 05:15

CREMONA - Un mese da favola. Nessun riferimento a spiaggia, ombrellone, sole, ferie. Agosto è stato di fatica, di rigore, di ambizioni, di sfide. Soprattutto di medaglie. Le più belle, del Mondiale. Quattro settimane, qualcosa meno, in cui i sogni di Federica Venturelli si sono trasformati in una realtà meravigliosa attraverso una serie di imprese straordinarie. É a salita sul podio nella rassegna iridata Junior su strada di Glasgow, in Scozia, e praticamente poco dopo in quella su pista a Cali, in Colombia: ha conquistato due ori, un argento e un bronzo. Oltre a ciò, ha firmato il record del mondo nell’inseguimento individuale per una consacrazione definitiva sulla scena internazionale. Infine, l’annuncio del passaggio nel Team di sviluppo della Uae, per guardare sempre più su al mondo delle Pro. Anche questo è stato agosto 2023, che per la sambassanese diventa il momento cruciale della carriera. È stato il mese della maturità sportiva. Peraltro, poche settimane dopo la maturità al Liceo Scientifico Aselli ottenuta con lode. Tra sport, studio e curiosità, Venturelli ha raccontato di sé durante la sua visita alla redazione de La Provincia.

Ad agosto ha vinto titoli Mondiali, tra questi l’inseguimento individuale in cui aveva avuto modo di indossare la maglia iridata lo scorso anno: la difficoltà nel riconfermarsi è più di carattere fisico o mentale?
«Probabilmente la maggior parte degli atleti risponderebbe che è mentale, ma per me è stata più fisica, perché ho avuto problemi di salute durante la stagione e non sono riuscita ad allenarmi con continuità. Sono arrivata al campionato del mondo pensando di avere molte avversarie da battere, in realtà due delle principali non hanno partecipato e durante la gara stessa ci sono state molte sorprese, tra cui l’atleta colombiana che è andata molto forte e mi ha messo timori per la finale. Sono riuscita a stare tranquilla, anche perché, dopo avere realizzato il record del mondo, la vittoria sarebbe stata qualcosa in più, in fondo ero già molto contenta. Forse è stata più difficile la riconferma dell’argento nel quartetto».

La finale è stata con un’atleta di casa: si è fatta sentire la pressione del pubblico?
«In una prova contro il tempo conta ciò che si prova in gara: non sentivo nulla, ero concentrata solo sulla mia gara per andare più forte possibile e realizzare un buon tempo».

Per lei è il secondo anno da Junior: si sentiva obbligata a centrare questi risultati?
«Lo scorso anno era stato il mio primo Mondiale su pista e per me la vittoria più difficile è stata quella. Confermarsi non è facile, ma sentivo di doverlo alla Federazione e ai tecnici azzurri e ho dato il meglio, anche se arrivavo da una condizione non ottimale».

Com’è il rapporto con il commissario tecnico Marco Villa?
«Sono contenta del percorso che stiamo facendo, perché non mira unicamente ai risultati in questi due anni, ma a una crescita per il futuro. Il fatto che arrivino i risultati seppure non siano una priorità dimostra che stiamo lavorando bene».

Con Marta Cavalli, sambassanese come lei, ha modo di sentirsi?
«Ci conosciamo, ma ognuno ha il suo percorso. Quasi mai usciamo insieme in bici: è capitato poche volte, anche se una di queste è recente ed è stato il mese scorso. Per ora c’è ancora molta differenza tra i calendari, lei è Elite e io sono Junior: dai prossimi anni, quando avremo impegni simili agli stessi livelli, spero ci sia possibilità di vederci più spesso e uscire insieme».

A proposito di allenamenti: come sono le nostre strade?
«Non sono male, da noi manca solo un po’ di salita...».

Lo studio è un altro capitolo importante della sua vita.
«Quest’anno mi sono diplomata con cento e lode al Liceo Scientifico: mi è sempre piaciuto studiare, per questo motivo ho deciso di proseguire il mio percorso e mi sono iscritta all’università di farmacia a Brescia».

Fidanzato, amicizie, tempo libero: ci racconta Venturelli oltre a studio e sport?
«Non sono fidanzata. Ho amici anche al di fuori del ciclismo, ma questo ambito rimane il principale in cui ho sviluppato rapporti, perché mi prende molto. Il tempo libero non è molto, esco quasi mai, ma non mi pesa saltare il sabato sera per le gare».

Tra i sacrifici richiesti dallo sport c’è anche quello alimentare?
«Sino allo scorso anno ho sempre avuto libertà nel mangiare ciò che desideravo, da quest’anno invece sono seguita da una nutrizionista. Mi trovo molto bene, per ora sto imparando a mangiare correttamente, in base a esempio agli allenamenti. Mi piacciono molto i dolci, in particolare il cioccolato».

Viaggia molto, ha avuto possibilità di visitare i luoghi in cui ha gareggiato?
«È molto difficile riuscire ad avere ritagli di tempi: tutta la nostra attenzione è sugli appuntamenti agonistici».

Da professionista cambierà la sua vita?
«Sicuramente in termini di tempo, perché gli allenamenti si allungano, così come le gare e aumentano i ritiri. Con determinazione e organizzazione si può fare tutto».

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