L'ANALISI
05 Ottobre 2022 - 18:13
CREMONA - La pazienza è la virtù dei forti, ma anche di quelle realtà che stanno bene attente a non fare il passo più lungo della gamba e lavorano con grande entusiasmo per creare qualcosa che prima non c’era. La Juvi in serie A2 non vuole essere la meteora della stagione 2022-2023. Forse nemmeno la sorpresa, ma aspira ad essere una realtà contro la quale non sarà per nulla facile misurarsi.
«Ci siamo appena tuffati in un campionato molto duro — commenta il presidente Enrico Ferraroni — e abbiamo già visto che l’impatto non è stato morbido. Ma sappiamo bene di avere una squadra con diversi giocatori all’esordio e restare con i piedi per terra è l’unico modo per fare un passo alla volta. Disciplina e dedizione saranno le nostre armi».
Tra la Supercoppa e l’esordio contro Rieti, la Juvi Ferraroni un’idea di quello che riserverà il futuro se l’è fatta ma per coach Alessandro Crotti «è mancato solo il cinismo in qualche occasione. Rieti ha perso fiducia di fronte alle nostre percentuali in una gara giocata sempre punto a punto, ma sarebbe riduttivo raccontare la gara solo per numeri. È vero che qualche nostro top player non è riuscito ad esprimersi al suo livello e i margini di crescita restano». Specialmente quelli legati ai giovani, o meglio alla panchina.
«Per creare la squadra — racconta il direttore sportivo Marco Abbiati — siamo partiti da tre italiani che già conosco la categoria come Iannuzzi, Reati e Spizzichini a cui abbiamo aggiunto due americani non rookie e diversi ragazzi. Dobbiamo dare loro tempo di crescere. Nei prossimi due mesi dovremo vedere qualche progresso perché abbiamo ben presente il nostro obiettivo che è mantenere la categoria».
La Juvi Ferraroni ha fatto visita al quotidiano La Provincia ed ha parlato della stagione che attende gli oro amaranto. Oltre al presidente Enrico Ferraroni, erano presenti il direttore sportivo Marco Abbiati, coach Alessandro Crotti, il team manager Luca Soldi e il lungo Antonio Iannuzzi che ha esordito con 21 punti.
«Quando perdi una gara le statistiche individuali le guardo poco. Mi sarebbe piaciuto analizzarle con due punti in tasca. Quella sarebbe stata benzina utile per tutta la squadra».
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