Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA. LA TESI

Cristian e Dario: l’alloro è per due

Custode neolaureato a Musicologia con una ricerca sull’attore Cantarelli. Il protagonista di tanti film di Moretti: «Che emozione! È come se mi fossi laureato». Mosconi: «Nei suoi personaggi c’è un aspetto grottesco, è un grande caratterista»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

11 Ottobre 2024 - 15:16

CREMONA - «Che emozione! È come se mi fossi laureato», afferma Dario Cantarelli, ponendosi sul capo l’alloro. Sdrammatizza l’attore di Isola Dovarese e cerca di tenere a bada la timidezza che lo contraddistingue. «Quando mi ha chiamato Cristian Custode dicendomi che voleva fare una tesi su di me, di primo acchito sono stato tentato di mandarlo a quel paese. Ed uso un eufemismo. Poi ho preso un bel respiro e mi sono detto: non posso non aiutare un ragazzo che si deve laureare. La richiesta è arrivata da un’idea di Elena Mosconi, docente che stimo. Alla fine ho accettato».

Così si racconta Cantarelli, l’attore feticcio di Nanni Moretti, nato sotto l’ala protettiva e artistica di Carlo Cecchi, bruciante di passione per il teatro, destinato a essere un’icona del miglior cinema d’arte italiano. Non capita tutti i giorni di essere oggetto di tesi, ma soprattutto soggetto vivente di una ricerca di laurea, di questo ne è consapevole Cantarelli e mentre lo si accenna, lo scongiuro è d’obbligo, l’incrociar le dita indispensabile. A proporre la possibilità al laureando Custode, appassionato di cinema, di fare una ricerca su Cantarelli è stata Mosconi, docente di storia del cinema presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’ateneo pavese in città.

«È stata la professoressa Mosconi a propormi questo lavoro, io non conoscevo Cantarelli, prima di andare da lui mi sono documentato e ho avuto l’occasione di raccontare una figura di attore molto particolare e con una storia teatrale e cinematografica di lungo respiro — spiega Custode —. Cantarelli è stato gentilissimo, si è messo a mia disposizione, mi ha permesso di visionare e riordinare i materiali che documentano la sua lunga carriera. Ho realizzato anche un videoclip con cui ho voluto portare a sintesi alcune delle sue interpretazioni più significative».

gtrtr

La tesi dal titolo ‘Il mestiere dell’attore tra cinema e teatro. Dario Cantarelli’ si apre con un excursus sulla figura dell’attore nel teatro novecentesco con focus poi sul cinema. Poi Custode ricostruisce il profilo biografico e artistico di Cantarelli, proponendo l’analisi di alcuni dei ruoli interpretati sul grande schermo.

«L’idea del lavoro è stata quella di cominciare un’opera di documentazione dell’attività attoriale di Cantarelli — spiega Mosconi —. Cantarelli rappresenta il controcanto di Nanni Moretti, è per certi versi colui che riesce a mettere in evidenza il ruolo di Moretti per contrapposizione e a stigmatizzare alcune delle sue ossessioni. Nei personaggi incarnati da Cantarelli c’è sempre un aspetto grottesco e comico con cui si entra in sintonia e che lo identifica con grande chiarezza, rendendolo familiare allo spettatore. Cantarelli è un caratterista come non ce ne sono più, una maschera che sa essere divertente e graffiante al tempo stesso».

Nelle parole di Mosconi si avverte la necessità di conservare la memoria labile degli attori, nel valorizzarne le poetiche e le azioni. In tanta attenzione, nella necessità di fermare l’effimero che è alla base dell’arte dell’attore, poi c’è il volto di Cantarelli che ti guarda di sbieco, con un ghigno un poco perfido che consiglia a tutti di non montarsi la tesa, alla fine fare l’attore è un gioco, un bellissimo gioco e che resti tale. Sembra suggerire con impagabile ironia.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400