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CremonaJazz: tre giganti incantano l’Auditorium

Serata tra le più memorabili: trio composto da Joey Calderazzo al piano, John Patitucci al basso e Dave Weckl alla batteria

Luca Muchetti

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redazioneweb@laprovinciacr.it

19 Maggio 2024 - 10:53

CREMONA - Una notte di jazz per tre superstar. Che la terza data di CremonaJazz 2024 fosse speciale lo si capiva anche solo osservando i tanti che, una ventina di minuti prima dell’inizio del concerto, ieri sera documentavano con foto-ricordo la nuda strumentazione che di lì a poco avrebbe dato vita a uno dei concerti più attesi della stagione.

Il trio composto da Joey Calderazzo al piano, John Patitucci al basso e Dave Weckl alla batteria, è infatti una di quelle formazioni che evoca non solo l’immagine tridimensionale di una particolare fase del jazz strettamente legato alla fusion, ma anche quel circuito tutto statunitense di musicisti che - ai vertici del loro genere - flirtano senza imbarazzi con con giganti del pop come Paul Simon, Madonna e George Benson.

È infatti un Auditorium visibilmente carico di aspettative quello che accoglie con un lunghissimo applauso i tre musicisti, divertiti e un po’ storditi dalla vicinanza che caratterizza il rapporto fra artista e pubblico nella sala da concerti cremonese. Calderazzo lo sottolinea al microfono, Weckl allunga scherzosamente un asciugamano a uno spettatore in prima fila, mentre Patitucci osserva divertito la scena. Una risata scioglie gli indugi e il concerto ha inizio con il contrabbasso a scandire il tempo di un viaggio che porterà i presenti ad assaggiare tutti i colori di un jazz che abbraccia le influenze più classiche, la fusion, echi della tradizione di New Orleans, il funk, il latin jazz e il rock.

Abituato a suonare spesso in Italia, Patitucci sfoggia un buon italiano, presentando spesso le composizioni nella lingua delle sue origini (nato a Brooklyn, ha radici calabresi di Torano Castello). Il pubblico - quanto di più trasversale di possa immaginare - segue il concerto in tensione, trattenendo a fatica l’istinto naturale al movimento sotto i colpi di un basso e una batteria che non lasciano tregua. Patitucci alterna il contrabbasso a un basso a sei corde sul quale dà sfoggio del suo approccio totale alla musica. Ampio lo spazio dedicato al virtuosismo dei tre, mai schiacciati tuttavia sul puro tecnicismo ma con orecchie sempre tese alla coerenza di un corpus musicale imprevedibile, lussureggiante e coloratissimo.

Dopo una serata fra le più memorabili all’Auditorium, Cremona Jazz continua venerdì sera alle ore 21 con una notte che omaggia due immortali del jazz orchestrale come George Gershwin e Duke Ellington. Sarà Enrico Pieranunzi, con la sua jazz band e l’Orchestra Filarmonica Italiana, a dare vita a un concerto che farà rivivere le atmosfere irripetibili del Novecento musicale di due straordinari autori. Biglietti in vendita al Museo del Violino e sul portale Vivaticket.

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