L'ANALISI
02 Dicembre 2025 - 05:30
CREMONA - La notte di Santa Lucia regalerà alla città una nuova occasione di crescita, sia sul piano energetico che su quello sociale. Dopo mesi di lavoro, la comunità energetica rinnovabile diocesana della città di Cremona è finalmente pronta a partire, aggiungendosi come settima al novero di quelle già esistenti. L’atto formale di costituzione è fissato per il 12 dicembre. Lo annuncia Giuseppe Dasti, coordinatore delle CER della Diocesi di Cremona, in un’intervista nella redazione del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, svelando finalmente l’identità dei fondatori della nuova Comunità energetica.

Che cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni sul fronte della Cer città di Cremona?
«Il 27 novembre è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale l’adesione del Comune come socio fondatore alla Cer su cui stiamo lavorando da tempo. La nuova comunità energetica sarà costituita con atto notarile nel Comune di Cremona. Si chiamerà Fondazione Cer città di Cremona Ets. Come le altre sei, che coprono un ambito territoriale che va da Caravaggio a Viadana, anche questa sarà organizzata con la forma giuridica della fondazione di partecipazione. I soci fondatori saranno 17, raggruppabili in quattro cluster: quello delle istituzioni, con il Comune di Cremona e l’Azienda speciale comunale per i servizi alla persona ‘Cremona Solidale’; quello delle università, che comprende l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Politecnico di Milano; quello degli enti religiosi, con le parrocchie di Sant’Agata, Santi Clemente ed Imerio, Cristo Re, Santi Nazaro e Celso in San Giuseppe (Cambonino), San Michele Vetere, Santi Nazaro e Celso in Sant’Abbondio (Cremona); infine, gli enti del terzo settore, rappresentati dal Consorzio Sol.Co, Csv Lombardia Sud Ets, Cooperativa servizi per l’accoglienza (Caritas), Fondazione la Pace Onlus, Anffas Cremona Aps, Arci Cremona Aps e Acli Service».
Quali benefici comporta l’adesione alla Cer?
«Prima di tutto ambientali, perché l’energia che viene condivisa viene prodotta interamente da fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici) e messa in rete con gli altri membri, fondatori o ordinari. Ci sono poi i vantaggi economici: i soci potranno scegliere se aderire in qualità di produttori o di soli consumatori. All’interno di ciascuna cabina primaria del territorio (a Cremona sono due) avviene la condivisione dell’energia: nel concreto significa che alcuni soggetti immettono energia in rete e altri la consumano nell’ambito della stessa fascia oraria. Se ciò accade, lo stato ha predisposto incentivi che vanno a beneficio dell’intera Cer, e vengono ripartiti tra i soci: il 20% viene utilizzato per le spese di gestione, mentre della restante quota il 28% viene destinato ai consumatori e il 24% ai produttori. Il restante 30%, da statuto della Cer, viene finalizzato per progetti sociali. Da qui derivano anche quei benefici per la collettività che caratterizzano il progetto della Diocesi».
Qualche numero?
«Una famiglia con un consumo annuo di 4mila Kwh (circa 1.200 euro in bolletta) può avere un tornaconto economico di 45 euro all’anno, con un impatto di 48 euro per il fondo solidarietà. Per i produttori, il beneficio economico arriva a 170 euro all’anno per i soci e 120 per la collettività. Per un’impresa che consuma mediamente 300mila Kwh ogni anno (60mila euro in bolletta) si arriva a 5.600 euro di incentivi e 6.000 per il fondo solidarietà. Confidiamo che i soci che aderiranno alla Cer abbiano intenzione di investire, in modo che l’energia prodotta nell’arco della stessa ora sia pari a quella consumata».
Come si fa ad aderire alla Cer cittadina?
«Grazie all’esperienza maturata con le altre sei Cer, questa sarà immediatamente operativa, anche se entrerà a pieno regime tra il 2027 e il 2028. Potranno farne parte istituzioni, privati, scuole, imprese cittadine. Da gennaio apriremo le adesioni vere e proprie, anche se abbiamo già ricevuto una decina di manifestazioni di interesse. È possibile farsi avanti consultando il sito web www.cercremonaets.it, oppure all’indirizzo www.cersolidaliets.it».
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