L'ANALISI
13 Novembre 2025 - 05:05
CREMONA - «Ricerca e innovazione sono la nostra mission». Questa, come ha messo nero su bianco il presidente Giorgio Bontempi, è la direzione presa da Fondazione Lgh (Gruppo a2a): una realtà — con un bilancio annuale di 1,2 milioni di euro — costituita nel 2021 dalla volontà dei soci provenienti dall’esperienza di Linea Group Holding S.p.A. (A2A, Asm Pavia, Aem Cremona, Astem Lodi, Cogeme Rovato e SCS Crema) con l’intento di contribuire alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e di promuovere nei territori di riferimento del sud Lombardia, progetti di innovazione e ricerca in ambito energetico, ambientale ed agricolo. Bontempi guida il Consiglio di amministrazione che si è insediato lo scorso 15 settembre, e ha le idee chiare sulla rotta da seguire. Nel forum che si è svolto nella redazione del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, il presidente di Fondazione Lgh ha illustrato risultati e obiettivi.
Qual è lo scenario aperto sul territorio di Cremona dal punto di vista di Fondazione Lgh?
«I territori che afferiscono a noi superano i confini della provincia: la fondazione, infatti, ha competenze anche sui territori di Pavia, Lodi e Ovest Bresciano. La Fondazione investe e co-finanzia progetti d’innovazione e si rivolge a università, enti di ricerca, startup e aziende attive nei seguenti ambiti: Agritech e filiere alimentari, Economia circolare, Transizione energetica e bioenergie, Biotecnologie applicate all’agricoltura. Fondazione Lgh vuole dare un contributo importante sul territorio, in questo caso per Cremona, dove ha sede e soprattutto può essere di impatto in modo concreto. Si tratta inoltre di essere un soggetto aggregatore, che dia la possibilità a enti istituzionali, a privati e alle università di mettere insieme progetti importanti sul territorio. La fondazione esiste solo da 3 anni, ma abbiamo già fatto molto».
Quali le iniziative sul fronte dello sviluppo economico?
«A Cremona ci stiamo concentrando in particolar modo sull’innovazione nell’ambito zootecnico. Il nostro contributo si aggira intorno a un massimo di un 50% a progetto, che destiniamo in particolare a giovani motivati e proiettati al futuro che si avviano a sviluppare startup innovative. A differenza di altre fondazioni, non procediamo esclusivamente per bandi, ma per progetti suggeriti dai possibili utenti. Quando questi rappresentano davvero un’opportunità a livello tecnologico di ricerca scientifica e di innovazione, noi siamo pronti per poter dare una mano al territorio cremonese».
E sul piano sociale?
«Uno dei risultati raggiunti in provincia è il sostegno e il finanziamento del progetto ‘Energia a Cremona’ , per cui abbiamo messo in campo 50mila euro complessivi. Si tratta di un’iniziativa attiva a livello nazionale, che è stata promossa dal Banco dell’energia per fornire assistenza alle famiglie che si confrontano quotidianamente con il problema della povertà energetica, in particolar modo nelle aree periferiche. Il progetto è partito nel 2023 in collaborazione con il Comune, la Caritas e la Fondazione Comunitaria della provincia di Cremona. Inoltre, sono stati organizzati percorsi formativi sull’efficienza energetica, condotti dai Ted (Tutor per l’Energia Domestica, ndr) ai volontari individuati fra le reti di Caritas e del Comune di Cremona. In 18 mesi sono state sostenute 313 famiglie residenti nel territorio cremonese in situazioni di difficoltà sociale ed economica. L’iniziativa realizzata a Cremona rappresenta un modello di eccellenza che è stato replicato negli altri territori della Fondazione. Il nostro supporto non va letto solamente in termini di denaro, quindi di aiuti finanziari, ma anche e soprattutto in termini di formazione e attenzione attraverso gli enti del Terzo settore».
Quali le risorse dispiegate complessivamente?
«Ad oggi sono stati finanziati 20 progetti scientifici, per un valore totale di ricaduta sui territori di riferimento di circa 1,4 milioni di euro. Inoltre, la Fondazione ha svolto un ruolo importante anche nel campo culturale e sociale come testimoniano le moltissime iniziative sostenute, che sono circa 80 in totale, per un valore di ricaduta sui territori di circa 600mila di euro. I progetti scientifici sostenuti dalla nostra Fondazione a Cremona sono diversi: Drip control (sul fronte dell’irrigazione localizzata), il progetto sulle microalghe dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Rivolta d’Adda, il bando Cib 1 Sustainable agriculture, sul fronte dei fertilizzanti da digestato (Acquafert Srl di Cicognolo), l’Hub agro-zootecnia alimentare (Centro per l’innovazione agro-zootecnica alimentare), l’indagine ‘Breaking the lag’ sugli impatti delle tecnologie per lo sviluppo sostenibile sulle traiettorie economiche del sud Lombardia, e infine la realizzazione di un robot autonomo per il foraggiamento in stalla (Politecnico di Milano). È chiaro che il percorso è lungo e la volontà è molto importante. Grazie agli aiuti delle grandi multiutility come A2A intendiamo essere capillarmente presenti in maniera continuativa sui nostri territori per dare un aiuto a chi effettivamente fa molta fatica e non ce la fa».
Come fare per contattarvi?
«La Fondazione è costantemente alla ricerca di nuovi progetti di valore per promuovere e supportare iniziative, ricerca e borse di studio, collaborando con centri di eccellenza scientifica locali. Enti, associazioni e imprese sono invitati a presentare idee o progetti in linea con le direttrici consultabili sul sito web www.fondazionelgh.it I singoli territori fanno capo ad uno dei consiglieri della fondazione: per Cremona, la figura di riferimento è il consigliere Andrea Guarneri».
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