L'ANALISI
26 Ottobre 2025 - 05:25
CREMONA – Protagonista della rubrica Il medico risponde è la dottoressa Vita Valentina Azzaretto, medico ginecologo di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Cremona.
Che cos’è il diabete gestazionale e quali rischi comporta per la mamma e per il bambino?
«Si tratta di un’intolleranza ai carboidrati di entità variabile che compare o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza. È una delle complicanze più frequenti e negli ultimi anni l’incidenza è aumentata, anche per via dell’età più elevata delle gestanti e di abitudini alimentari scorrette. Spesso decorre in modo asintomatico, ma se non viene riconosciuto e trattato può causare problemi sia alla mamma sia al feto. Per la donna i rischi principali riguardano la comparsa di ipertensione gestazionale, preeclampsia, polidramnios – cioè un eccesso di liquido amniotico che nei casi severi può portare a parto pretermine – e una maggiore probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 in futuro. Per il bambino, invece, la complicanza più frequente è la macrosomia, cioè una crescita eccessiva, che può rendere difficile il parto e causare ipoglicemia o alterazioni metaboliche alla nascita. In età successiva, questi bambini possono avere una maggiore predisposizione a obesità e diabete».
Come si effettua la diagnosi?
«La diagnosi si basa su un test chiamato curva da carico orale di glucosio, che viene eseguito solo nelle donne con fattori di rischio. È fondamentale che, durante la prima visita, ginecologo o ostetrica raccolgano un’anamnesi accurata per individuare i casi in cui è necessario eseguire l’esame. Il test si svolge a digiuno, dopo almeno otto ore, e prevede un prelievo di sangue, l’assunzione di 75 grammi di glucosio e due ulteriori prelievi a distanza di 60 e 120 minuti. La diagnosi viene posta se almeno uno dei valori è alterato. L’obiettivo è intercettare precocemente la patologia per evitare complicanze».
Qual è il percorso assistenziale per le gestanti con diagnosi di diabete gestazionale?
«La paziente viene presa in carico da un’équipe multidisciplinare composta da ginecologo, diabetologo e dietista. Durante la prima visita vengono spiegati i valori glicemici da mantenere e viene fornito il materiale per l’autocontrollo domiciliare. Le visite sono più frequenti rispetto a una gravidanza fisiologica e prevedono il controllo di peso, pressione, aderenza alla dieta e glicemie. Tra la 34ª e la 36ª settimana viene eseguita un’ecografia per valutare la crescita fetale e il liquido amniotico. Nei casi trattati con insulina è previsto un monitoraggio più intensivo, con controlli cardiotocografici e biofisici fetali. Dopo il parto si raccomandano allattamento materno esclusivo, dieta equilibrata e attività fisica, oltre a una nuova curva glicemica entro 2-3 mesi per escludere un diabete di tipo 2».
Quali sono le strategie terapeutiche?
«La terapia di prima scelta è la dieta, personalizzata in base alle abitudini e alle condizioni cliniche della donna. È importante garantire un adeguato apporto calorico e mantenere la glicemia nei valori di riferimento. Si consiglia anche un’attività fisica regolare, compatibile con la gravidanza. Se entro due settimane la dieta non basta a controllare i valori, si ricorre all’insulina, con schemi adattati al singolo caso. Il tipo di trattamento influisce anche sul momento del parto: chi mantiene valori ottimali con la sola dieta può arrivare fino alla 41ª settimana. Per le donne con diabete gestazionale in terapia insulinica e buon controllo glicemico, l’induzione del travaglio è prevista tra la 39ª e la 40ª settimana. In caso di valori glicemici non ottimali, l’induzione avviene tra la 38ª e la 39ª settimana».
Che messaggio vuole lasciare alle future mamme?
«Vorrei rassicurare tutte le donne: se il diabete gestazionale è diagnosticato e trattato correttamente, la gravidanza può essere portata avanti in sicurezza. È importante eseguire i test di screening quando indicato e seguire le indicazioni dei medici. Avere uno stile di vita sano già prima della gravidanza è un investimento prezioso per la salute della mamma e del bambino».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia di Cremona e di Crema e anche sul suo canale YouTube.
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