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IL MEDICO RISPONDE. IL VIDEO

Rianimazione neonatale, così si formano i professionisti che salvano i bambini

La dottoressa Elisa Milanesi, pediatra neonatologo dell’Ospedale di Cremona, spiega in che cosa consiste il corso per esecutori e perché la preparazione del personale può fare la differenza nei primi istanti di vita

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

12 Ottobre 2025 - 05:25

CREMONA - Protagonista della rubrica Il medico risponde è la dottoressa Elisa Milanesi, pediatra neonatologo della Patologia neonatale con Terapia subintensiva dell’Ospedale di Cremona.

Quali sono i numeri della rianimazione neonatale?
«La maggior parte dei neonati compie la transizione alla vita extrauterina senza interventi. L’85% dei neonati a termine inizia a respirare spontaneamente dopo la nascita, e un ulteriore 10% risponde positivamente all’asciugatura e alla stimolazione tattile. Tuttavia, circa il 5% dei neonati a termine necessita di ventilazione a pressione positiva e il 2% viene intubato. Da 1 a 3 neonati su 1.000 richiedono compressioni toraciche o somministrazione di farmaci di emergenza. A Cremona, ogni anno nascono circa 1.100–1.200 bambini, dei quali 160–180 necessitano di un qualche grado di intervento rianimatorio, che va dalla sola stimolazione alle compressioni toraciche e all’uso di farmaci. La probabilità di richiedere questi interventi salvavita è più alta per i neonati pretermine o con fattori di rischio identificati».

Cos’è un corso di rianimazione neonatale per esecutori?
«Si tratta di un percorso formativo volto ad apprendere le abilità cognitive, tecniche e di lavoro di squadra necessarie per la rianimazione neonatale. Il corso insegna a valutare rapidamente il neonato, prendere decisioni su quali azioni intraprendere e applicare correttamente tutti i passaggi previsti dall’algoritmo di rianimazione. Questo algoritmo, filo conduttore del corso, deriva dalle linee guida internazionali aggiornate ogni cinque anni, alle quali è necessario attenersi uniformemente su tutto il territorio nazionale secondo le raccomandazioni del gruppo di studio di rianimazione neonatale della Società Italiana di Neonatologia (SIN)».

Da chi viene tenuto il corso di rianimazione neonatale?
«I corsi devono essere condotti da istruttori certificati di rianimazione neonatale, medici o infermieri che hanno completato uno specifico percorso formativo. Ho conseguito questa certificazione nel 2024. Ogni istruttore segue un massimo di sei discenti, e a Cremona ogni edizione forma complessivamente 12 partecipanti, grazie alla collaborazione con i colleghi Paolo Villani e Chiara Monfredini della Neonatologia della Poliambulanza di Brescia, anch’essi istruttori SIN che si alternano con me».

A chi è rivolto il corso?
«Il corso è destinato ai professionisti sanitari che operano nella sala parto e, più in generale, nell’area materno-infantile. Tra i destinatari rientrano ostetriche, ginecologi, infermieri della Terapia intensiva neonatale e del nido, neonatologi, pediatri, anestesisti-rianimatori e infermieri di rianimazione».

Come si svolge il corso?
«Il percorso combina brevi lezioni teoriche, necessarie per comprendere le procedure, con sessioni di simulazione pratica su manichino. Le simulazioni iniziano con scenari semplici e progressivamente diventano più complessi, permettendo di consolidare sia le abilità tecniche sia quelle di coordinamento con il team».

Quali sono gli obiettivi auspicabili?
«L’obiettivo principale è acquisire competenze concrete per salvare la vita ai neonati. L’apprendimento per simulazione è riconosciuto come uno dei metodi più efficaci per sviluppare competenze tecniche e relazionali, fondamentali per operare in un team multidisciplinare in sala parto. È consigliabile che i partecipanti aggiornino periodicamente le loro conoscenze attraverso sessioni di refresh. Il risultato più gratificante di questo percorso formativo è sapere che l’assistenza competente fornita a un neonato in difficoltà ha elevate probabilità di successo, un traguardo che ripaga gli sforzi e conferma l’importanza della preparazione e della professionalità».

La rubrica è realizzata in collaborazione con ASST Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia di Cremona e di Crema e anche sul suo canale YouTube.

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