Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL VIDEO

Tadej campione: il colombo vola come Pogacar

‘Viaggiatore’ allevato da Enzo Spelta a Pizzighettone ha quattro anni ed è il più veloce d’Italia, sesto al mondo. Liberato in Puglia all’alba, è arrivato a Regona di pomeriggio

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

10 Ottobre 2025 - 05:15

PIZZIGHETTONE - Poche centinaia di anime e un primato decisamente originale: a Regona vive il colombo viaggiatore più veloce d’Italia, sesto al mondo. Si chiama non a caso ‘Tadej’, come il noto ciclista sloveno Pogacar, ed è fra i 120 allevati da Enzo Spelta. Proprio l’ex commerciante, che ha ereditato la passione dal padre, apre le porte della sua colombaia di via Soresina per raccontare la storia del velocissimo piccione e degli altri volatili, impegnati in gare nazionali ed extra nazionali.

«Ha iniziato mio padre nel 1952, io ho cominciato ad aiutarlo negli anni ’90 e nel 1992 siamo stati i primi in Italia a far registrare un ritorno in giornata del colombo, su una distanza in linea d’aria di oltre 900 chilometri: l’esemplare era partito da Gagliano di Leuca. Inizialmente per praticare questo sport serviva una licenza prefettizia, perché i colombi viaggiatori erano storicamente usati durante le guerre per trasportare messaggi importanti, ora invece basta essere affiliati alla Federazione colombofila italiana. Nel nostro Paese siamo tra i 1.200 e i 1.300. Si tratta di un impegno non indifferente — continua — per la cura dei colombi fra pulizia e cibo, ma anche per l’addestramento vero e proprio. Imparano a tornare nella loro colombaia e così, durante le gare, indipendentemente da dove vengono rilasciati, hanno l’obiettivo di fare rientro a casa. Alle zampe hanno un anello con microchip identificativo che permette di calcolare il tempo, in alcuni Paesi si usa anche il gps per localizzarli durante il viaggio. Cosa li spinge a tornare? Beh hanno un incredibile senso dell’orientamento, innato, e uno studio dell’Università di Pisa ha scoperto che negli ultimi 50-60 chilometri entra in gioco anche l’olfatto. E poi c’è una tecnica di addestramento specifica, che si chiama ‘Vedovanza’: prima della gara, al colombo viene mostrata la compagna, ma in una una gabbia differente, poi la femmina viene nascosta e così il maschio ha l’obiettivo di rientrare al più presto per rivederla».

L’arrivo è sempre un momento molto emozionante: «Oltre alle feste della compagna è previsto anche un premio in cibo, che chiamiamo ‘dessert’».

colombo

Enzo Spelta di Regona

Il campione italiano “Tadej”, che ha quattro anni, ha vinto grazie a due grandi imprese in 15 giorni: è tornato nel minor tempo a Regona partendo prima da Bari e poi da Molfetta. Ben 737 e 710 chilometri in linea d’aria, a una velocità media di 64,5 km/h. «Liberato in Puglia all’alba, in entrambi i casi è arrivato a Regona nel tardo pomeriggio dello stesso giorno», spiega Spelta. Forte di questi risultati, è stato selezionato per le Olimpiadi in Olanda, dove si è piazzato sesto. Stesso posto alla maratona 2024 World Best Pigeon. «Dopo questi record qualche mese fa ho deciso di ritirarlo dalle competizioni — spiega —. Questo anche per la paura di perderlo. Una volta che arrivano al massimo delle loro possibilità, infatti, i colombi spesso vengono tolti dalle gare per passare alla sola riproduzione. I suoi figli promettono già bene…».

colombaia

A inizio dicembre usciranno le selezioni 2025, valide per la prossima Olimpiade del 2026 (a fine gennaio) e Spelta auspica l’ingresso “in rosa” di altri colombi del suo allevamento. Intanto si prende cura di tutti i volatili, con dedizione e amore. «Il più anziano ha ben 19 anni ed è stato a sua volta campione italiano — lo mostra —. Si chiama “91”. Ho anche dei colombi stranieri, come questo tedesco comprato in Portogallo, ma non li faccio gareggiare perché ci sarebbe il forte rischio di perderli: come detto sono portati a tornare dove sono nati». Capita anche che alcuni svaniscano nel nulla durante le gare, perché attaccati da rapaci, ma di certo non “Tadej”: «Lui è un fenomeno. All’arrivo, prima di rientrare in colombaia, si fermava sul muretto e mi guardava soddisfatto».

Ora si gode la meritata pensione, ma con un ruolo altrettanto importante: aiutare nell’addestramento di futuri campioni.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400