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PILLOLE DI SALUTE

Patologie neurologiche: «Il sonno e lo sport alleati del cervello»

Luigi Caputi, direttore dell’Unità di Neurologia e Stroke unit dell’Asst di Crema, inaugura la rubrica

Cristiano Mariani

Email:

cmariani@laprovinciacr.it

20 Marzo 2025 - 05:25

CREMA - Luigi Caputi, direttore dell’Unità di Neurologia e Stroke unit dell’Asst di Crema, apre gli appuntamenti con la rubrica ‘Pillole di salute’. Laurea in medicina, conseguita all’Università cattolica di Roma nel 1997 e specializzazione all’ateneo di Tor Vergata nel 2002, ha svolto attività di ricerca anche in Germania.

Dottor Caputi, quando la visita neurologica è indicata e in cosa consiste?
«È il primo passo per ogni paziente che sia affetto da disturbi, ad esempio di forza o di sensibilità, o della parola, che possano ricondurre a una condizione neurologica. È quindi necessario che ci sia l’occhio di uno specialista, per poter poi indirizzare verso una diagnostica più precisa. Quindi, per arrivare a una diagnosi che sia corretta».

Quali sono le patologie più comuni e quindi diffuse, in ambito neurologico?
«La malattia cerebrovascolare acuta la fa da padrone, significa ictus ischemico, ictus emorragico e patologie legate anche a stenosi, o all’occlusione dei dei vasi intracranici, o dei vasi delle carotidi e delle arterie vertebrali. Ma ci sono anche le patologie neurodegenerative».

Quali sono i sintomi di esordio di questo tipo di patologie?
«Nella malattia cerebrovascolare acuta, spesso ci sono dei disturbi di forza o di sensibilità in una parte del corpo, oppure del linguaggio; invece nelle malattie neurodegenerative, possono esserci dei disturbi legati alla memoria, allo stato di vigilanza, o a una condizione di epilessia che tende a non regredire, per la quale è necessario un approccio diagnostico-terapeutico in un ambito di Pronto soccorso. Ciò può essere anche associato a delle condizioni infettive come meningiti. E poi c’è un ulteriore capitolo: le altre patologie che coinvolgono il sistema nervoso periferico».

Le patologie neurodegenerative, nello specifico, possono essere ereditarie?
«Vi sono delle condizioni correlate con aspetti sporadici delle malattie stesse. Come forme giovanili, che quindi spesso possono essere correlate con degli aspetti genetici. Ma anche delle forme più tardive, per le quali è necessaria una valutazione specialistica neurologica, con approfondimenti diagnostici che, qui da noi a Crema, conduciamo in collaborazione con centri di secondo e terzo livello, sia in Lombardia, sia fuori regione e attraverso i quali riusciamo ad arrivare ad una diagnostica, talora, anche geneticamente determinata. Ma il più delle volte, si tratta di condizioni neurodegenerative sporadiche, non correlate, quindi, con un gene specifico».

La prevenzione in ambito neurologico esiste?
«Si può, anzi si deve fare. Recentemente, c’è stato un congresso regionale qui a Crema, che ha proprio avuto l’esordio con un focus sulla prevenzione delle malattie neurologiche. Per evitare l’insorgere di malattie di questo tipo, bisogna preservare la salute del cervello. Fattori dell’aumento della pressione arteriosa sono il fumo, l’obesità. Abbiamo scoperto che l’obesità e il sovrappeso, soprattutto nella popolazione infantile, tendono ad aumentare nella popolazione italiana e ciò rappresenta il motivo per il quale è indispensabile porre in essere delle azioni, per evitare il fenomeno. È importante anche acquisire, secondo le ultime indicazioni di letteratura scientifica, una adeguata igiene del sonno, che non significa solo prendere una pillolina per andare a dormire, ma è necessario strutturare un insieme di regole, che vanno dalla mattina alla sera, affinché il soggetto possa arrivare a riposare in modo adeguato nell’arco delle ventiquattr’ore. Così come evitare l’alcool, l’attività sportiva è molto importante, anche perché aiuta la psiche, aiuta l’umore e poi anche l’aspetto fisico in senso lato. Bisognerebbe, inoltre, evitare dei traumatismi cranici ripetuti importanti, perché alla lunga è stato constatato che ci potrebbe essere un impatto sulla salute del cervello. Comunque, ribadisco, l’attività fisica è altamente consigliata e ci sono anche altri elementi che vanno considerati. Ciò che mi preme sottolineare, è che tutti questi elementi che vanno a prevenire l’evoluzione di malattie in senso lato, soprattutto malattie neurologiche, non devono essere posti in essere quando insorge un disturbo pur iniziale, ma devono far parte di una campagna di prevenzione e noi come Asst di Crema ci stiamo muovendo in questo senso a livello ospedaliero. Però sarebbe molto interessante agire anche a livello scolastico, con ciò che viene fatto nelle attività di palestra, nelle attività ludiche, o extralavorative da tutta la popolazione, affinché si possa raggiungere questo risultato ed è una sfida legata anche all’economia sanitaria».

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