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Coca dall’America, blitz della polizia in città

La droga arrivava a Brescia passando dal centro Europa. Perquisita la casa di un indagato

La Provincia Redazione

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21 Gennaio 2025 - 08:55

CREMONA - I poliziotti lo hanno svegliato nel cuore della notte e gli hanno perquisito la casa, con esito negativo. L’uomo, italiano, 40enne, residente a Cremona, è uno degli indagati nella maxi operazione ‘Icaro’ su un’associazione transnazionale finalizzata al traffico illecito di ingenti quantitativi di cocaina tra l’Italia e l’Albania.

Dal Sudamerica la droga arrivava nel centro Europa e da qui in Italia a bordo di autoarticolati. Brescia era lo snodo fondamentale per i traffici di cocaina. Dodici le persone arrestate. L’indagine della Squadra mobile di Brescia e della polizia albanese è stata coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia. E proprio a Brescia, secondo i riscontri degli investigatori, nel 2023 il 40enne residente in città (è in attesa di preventivo interrogatorio), estraneo all’associazione, si sarebbe rifornito di droga da un componente dell’organizzazione criminale.

L’indagine trae origine, nella seconda metà del 2020, da un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti registrata all’interno di alcuni locali di intrattenimento presenti sul Lago di Garda. A seguito della individuazione del fornitore di cocaina venduta ai clienti durante le serate, gli investigatori avrebbero ricostruito l’organigramma di un gruppo criminale italo-albanese che sarebbe dedito all’importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di cocaina. Al vertice della cellula bresciana vi sarebbero due fratelli albanesi, appartenenti a una delle principali e più pericolose cosche della mafia albanese, il clan dei Cela di Elbasan, che avrebbero impartito le disposizioni a un gruppo di uomini fidati, dimoranti nella provincia di Brescia e altre province del Nord Italia, attuando una vasta attività di importazione e smercio di sostanze stupefacenti, prevalentemente di cocaina.

L'organizzazione avrebbe curato le fasi del narcotraffico, dallo stoccaggio alla distribuzione della droga, alla raccolta dei proventi, inviati ai vertici dell’organizzazione in Albania, mediante un collaudato sistema che si sarebbe avvalso degli autisti dei pullman che effettuano la tratta passeggeri Brescia-Elbasan. Una importante attività di riscontro dell’indagine risale a novembre del 2021 con l’arresto di uno degli indagati per la detenzione di 350 chilogrammi di cocaina destinati alla cellula bresciana dei trafficanti.

Gli appartenenti al sodalizio criminale avrebbero utilizzato smartphone ‘criptati’, dalla cui analisi è stato rilevato il loro presunto inserimento nel gruppo criminale albanese, dedito, in particolare, al traffico internazionale di centinaia di chili di cocaina. Le indagini avrebbero confermato come i capi dell’organizzazione, per stringere gli accordi con i fornitori, si sarebbero recati sistematicamente in Colombia, Ecuador e negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, dove dimorano alcuni tra i più importanti trafficanti albanesi.

«Alla dimensione globale del narcotraffico segue uno sviluppo internazionale, non solo europeo, delle indagini con una stretta collaborazione tra la Procura di Brescia e le autorità giudiziarie albanesi e la loro polizia», ha detto il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, alla conferenza stampa, in cui Squadra mobile e Scico hanno presentato i risultati dell’operazione.

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