L'ANALISI
14 Novembre 2024 - 10:51
CREMONA - La violenza sulle donne è un problema che continua a ripetersi con una costanza preoccupante. Per affrontare questo fenomeno e sensibilizzare la comunità, il gruppo teatrale “Gli AtTorriani” dell'IIS Torriani di Cremona ha creato una performance che intende amplificare la percezione del femminicidio, contrastando la rassegnazione. Il progetto, che aderisce alla rete OTIS per il teatro nelle scuole, punta a scuotere la coscienza degli spettatori e stimolare una riflessione profonda sulla violenza di genere, attraverso un linguaggio drammaturgico potente e simbolico.
Il laboratorio teatrale “Gli AtTorriani” nasce da un'esigenza ben precisa emersa tra gli studenti dell'IIS Torriani: quella di rispondere al bisogno urgente di sensibilizzare la società riguardo al femminicidio, un fenomeno che si stratifica giorno dopo giorno. La continua ondata di violenze contro le donne, che sembrano essere diventate una tragica normalità, ha portato gli studenti a riflettere sull'indifferenza e sull'assuefazione della collettività nei confronti di eventi così drammatici.
La performance, che coinvolge tre voci recitanti, si struttura come un'appassionata denuncia contro l'efferatezza di questi crimini e l'indifferenza sociale che li circonda. Il progetto si propone di far esplodere questa rassegnazione, utilizzando il teatro come strumento di presa di coscienza e cambiamento.
Il testo recitato nella performance è una fusione di due brani musicali di grande impatto emotivo e simbolico. La canzone “Perché?” di Alex Britti e “Baraye” (tradotto come “A causa di”) di Shervin Hajipour, diventata un inno delle proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, sono intrecciati in un’unica partitura drammaturgica.
“Perché?” di Alex Britti, con il suo testo struggente e diretto, si inserisce in un contesto che affronta la domanda universale sulla violenza, mentre “Baraye”, con il suo forte valore di protesta sociale, è diventato simbolo della lotta contro l’oppressione e l’ingiustizia, in particolare contro le violenze subite dalle donne in Iran.
Le tre voci, di diversa tonalità e timbro, si alternano e si sovrappongono seguendo uno schema musicale che richiama la “fuga”. Un gioco di voci che si intrecciano, che rincorrono e si sfuggono, per creare un flusso narrativo che ha lo scopo di portare lo spettatore in un percorso di consapevolezza e riflessione sul fenomeno del femminicidio.
La performance assume anche il significato di un "rito civile", un gesto simbolico che si ripete ogni volta che una nuova vittima di femminicidio si aggiunge all’elenco, ormai infinito, delle donne uccise. Gli studenti dell'IIS Torriani interpreteranno a turno il testo durante le lezioni, in un continuo aggiornamento che intende restituire visibilità al dramma quotidiano delle vittime di femminicidio.
Questo rito si inserisce in un processo di costruzione di una consapevolezza collettiva e costante. Ogni interpretazione diventa un atto di celebrazione delle vittime e un invito a non dimenticare, a non cadere nell’indifferenza.
Oltre alla performance teatrale, gli studenti hanno creato anche un'installazione artistica che si sviluppa sulla cancellata esterna della scuola, visibile dalla tangenziale. Questo spazio simbolico rappresenta il flusso veloce e inarrestabile delle nostre vite, ma anche l’indifferenza che spesso pervade la società di fronte a eventi drammatici come il femminicidio.
L'installazione prevede l'accumulo progressivo di elementi visivi rossi, simbolo della violenza contro le donne. Con l'aumento del numero delle vittime, l'installazione crescerà, diventando un monito visivo che non può essere ignorato. L'elemento visivo si farà sempre più imponente, aumentando l’impatto emotivo sugli spettatori e sulla comunità scolastica, richiamando all'urgenza di una presa di coscienza e di un'azione concreta contro la violenza di genere.
La performance ideata dal gruppo teatrale “Gli AtTorriani” e dagli studenti dell'IIS Torriani di Cremona si configura come un atto di resistenza e di speranza. Nonostante la tragedia e la ripetitività dei femminicidi, il progetto mira a scuotere l’opinione pubblica, a stimolare la riflessione e a promuovere un cambiamento culturale e sociale che ponga fine alla violenza sulle donne.
In un momento storico in cui il femminicidio sembra essere diventato una triste normalità, iniziative come questa, che uniscono arte, consapevolezza e impegno civico, rappresentano un segnale di speranza, che invita a lottare contro l'indifferenza e a non dimenticare mai le vittime.
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