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IL PMI DAY ‘INDUSTRIAMOCI’

L’impresa corteggia i giovani: «C’è un gran bisogno di voi»

Studenti in Fiera per conoscere le realtà produttive del territorio nel racconto dei propri coetanei

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

05 Novembre 2024 - 18:54

L’impresa corteggia i giovani: «C’è un gran bisogno di voi»

CREMONA - «Questa giornata è dedicata a voi: a voi che state per compiere delle scelte importanti per la vostra vita e il vostro futuro professionale e ancora una volta a voi che ne siete i relatori». Un evento tutto dedicato ai ragazzi e alle ragazze delle sette scuole superiori coinvolte nel progetto del Comitato piccola industria di Cremona: Einaudi, Itis Torriani, Ghisleri, Manin, Aselli, Stanga e Anguissola. Il ‘Pmi Day Industriamoci’ è andato in scena a CremonaFiere, là dove ieri si era svolta l’assemblea generale di Confindustria. A legare i due eventi dell’Associazione industriali è stato il filo rosso delle ‘scelte’, centrali tanto per gli imprenditori di oggi quanto per quelli, oggi sul palco, di domani.

Il progetto aveva l’obiettivo di far conoscere agli studenti le piccole e medie imprese del territorio, le loro storie, ma anche le opportunità professionali che esse offrono, allo scopo di avvicinare sempre più il mondo della scuola a quello del lavoro. Una necessità sempre più stringente, soprattutto di questi tempi in cui le aziende, anche nel nostro territorio, faticano a soddisfare il proprio bisogno di manodopera e di figure specializzate.

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Con la moderazione d’eccezione di Paolo Dini e Chiara Tortorella, voci del programma radiofonico ‘La banda di R101’, i lavori della giornata sono partiti con i saluti iniziali del presidente del Comitato piccola industria Paolo Aramini: «Quest’anno abbiamo voluto cambiare format, mettendo voi giovani anche da questo lato del palco. A raccontare le aziende del territorio, a mettere al centro il proprio vissuto e le esperienze fatte sono oggi i vostri compagni. Una testimonianza più vissuta e convincente che mai per un pubblico di studenti come voi».

Aramini si è dedicato, brevemente, a tracciare un quadro della situazione economico-produttiva del territorio. Tra le sfide per il settore della piccola impresa c’è, in primo luogo, la questione capitale della sopravvivenza e del ricambio generazionale dal momento che «se non subentrate voi giovani le nostre aziende avranno serie difficoltà a continuare il proprio lavoro».

Ma si parla anche dei cambiamenti, epocali, nell’approccio al lavoro: «La transizione è tutto intorno a noi, da quella digitale a quella ecologica. Una volta si sarebbe parlato di rivoluzioni ma oggi le cose vanno diversamente e così quello della transizione diventa un vero e proprio paradigma: sta a significare che il cambiamento è e sarà continuo e velocissimo. Chi non impara ad adattarsi dall’oggi al domani avrà vita dura».

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Nel rendere possibile questo percorso di orientamento al lavoro è stato fondamentale, come ha ricordato il presidente Aramini, il contributo di Informagiovani e del provveditorato agli studi: «Vi confesso una cosa: tutt’ora io non so cosa vorrò fare ‘da grande’ – ha esordito il provveditore Imerio Chiappa – Ho sognato di fare il medico, poi ho studiato ingegneria e ora mi trovo a ricoprire questo bellissimo incarico. Quello che voglio dire è che non dovete aver paura di fare delle scelte, di osare anche nel farlo. Non tutto andrà sempre come ve lo aspettate ma farà pur sempre parte del vostro percorso: l’importante è che siate felici nel fare la vostra scelta».

Il provveditore ha poi fatto riferimento ai cambiamenti strutturali del mondo del lavoro: «Tanto è cambiato: stando alle statistiche i ragazzi e le ragazze di oggi cambieranno sette o otto posti di lavoro nel corso della vita». Uno scenario influenzato dai cambiamenti profondi nell’economia e nella società, con la crisi della manifattura europea e l’imporsi della precarietà come cifra del rapporto delle nuove generazioni con il lavoro.

Concetti richiamati anche nel video motivazionale realizzato da uno degli studenti coinvolti nel progetto che è stato proiettato in sala e incentrato sul valore dei sogni nella vita di ciascuno e sulla difficile prova dei fatti posta dalla fine della scuola. La parola è poi passata agli studenti che hanno partecipato ad incontri e tour informativi nelle aziende della zona: la prima a salire sul palco è Arianna che ha visitato prima una ditta che produce prodotti diagnostici e poi una che si occupa di trasporti. A colpirla particolarmente sono stati i rapporti sul luogo di lavoro: «Ovviamente in ogni ambiente lavorativo serve una gerarchia, con figure di responsabilità e compiti specifici, però nelle aziende che ho visitato mi ha stupito vedere come quest’organizzazione non pesi affatto ai lavoratori e tutti vengono trattati allo stesso modo».

Tra gli aspetti che non possono mancare sul post o di lavoro gli studenti hanno poi citato «la formazione in loco», «un buon bilanciamento di genere» e garanzie «rispetto all’equilibrio tra tempo di lavoro e tempo libero».

Prima della conclusione i ragazzi sono stati coinvolti dai due presentatori radiofonici in un gioco interattivo: sul palco si sono alternati alcuni imprenditori e la platea è stata sollecitata a porre domande a ciascuno di loro per indovinarne la mansione e chiarire eventuali dubbi in merito. Una nota particolare la guadagna il primo degli intervenuti che rompe gli imbarazzi con una domanda secca, al limite dell’inopportuno: «Quanto guadagni?» Quasi a significare, con un bagno di materialità, che i giovani possono avere tante nuove esigenze rispetto al lavoro ma che quella su una giusta e appetibile retribuzione resta la prima delle premure anche per le nuove generazioni.

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