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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Dieta mediterranea contro le malattie croniche

Il dottor Giuseppe D'Agostino, dietista e nutrizionista del Servizio ospedaliero dell'Oglio Po di Casalmaggiore: «Una corretta alimentazione può prevenire e ritardare l’insorgenza di molte patologie»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

21 Luglio 2024 - 05:20

CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il dottor Giuseppe D’Agostino, dietista e nutrizionista del Servizio dietetico ospedaliero dell’Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore.

Che cosa si intende per malattie croniche?
«Si tratta di malattie a lenta insorgenza che una volta diagnosticate ci accompagnano per tutta la vita. Tra queste ci sono le patologie cardiovascolari, il diabete mellito di tipo 2, le patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. L’insorgenza è imputata a più fattori, alcuni non modificabili come l’età o la genetica. Ma un fattore su cui si può intervenire è lo stile di vita».

Perché è importante parlare di malattie croniche?
«È importantissimo perché siamo una popolazione che sta invecchiando. Come dimostrano i dati, oltre il 20% degli italiani ha compiuto 65 anni di età. Entro il 2050, secondo delle stime, questa percentuale supererà il 35%. Se il fattore età non è modificabile, è sullo stile di vita che si può agire».

Che cosa s’intende per stile di vita sano?
«Per stile di vita sano intendiamo l’introduzione nelle nostre abitudini di un’attività fisica moderata, l’astensione dal fumo e possibilmente dagli alcolici, una buona igiene del sonno e una corretta alimentazione».

Quali sono le caratteristiche di una corretta alimentazione?
«Non possiamo non parlare di dieta mediterranea, caratterizzata da un’abbondante varietà di fonti vegetali e da un consumo calorico moderato rispetto al fabbisogno. Nello specifico, la dieta mediterranea è il regime più studiato quando si affronta il tema delle malattie croniche e della loro prevenzione. Cambiare le proprie abitudini a tavola può sembrare complicato, ma è possibile soprattutto se ci si affida a professionisti».

Qualche consiglio?
«Il Dipartimento di nutrizione di Harvard ha elaborato la rappresentazione grafica del piatto sano: quasi metà piatto dovrebbe essere costituito da verdura, accompagnata da una quota bilanciata di carboidrati e proteine, oltre che da una quota di frutta, scegliendo grassi buoni come l’olio d’oliva. È sempre bene variare le fonti proteiche, introducendo anche i legumi e il pesce. Preparare, poi, le verdure, cotte e crude, per creare piatti unici freddi insieme a pasta integrale e cereali. In inverno sono l’ideale per cucinare creme e vellutate. È opportuno scegliere frutta e verdura di colori diversi perché in questo modo si variano i bioattivi che ci consentono di assumere micronutrienti importanti per il nostro organismo. Ricordiamoci di ridurre il sale e di utilizzare spezie per dare sapore ai nostri piatti».

La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.

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